Il Mosaico - Anno 2008 - 3

Data:

01 dicembre 2008

Notiziario a cura dell'Amministrazione Comunale di Malegno per l'anno 2008

Il bene acqua alla prova della verità

“Se i Comuni non gestiscono più i beni comuni e i servizi essenziali, se si cancella un pezzo di storia dei municipi e delle aziende municipalizzate, cosa diventa la democrazia?” (Emilio Molinari, Presidente del Comitato italiano per un contratto mondiale sull’acqua). É la domanda che si è posta, due anni or sono, anche l’amministrazione comunale di Malegno, quando, sfidando il fatalismo e le suggestioni del “privatizzare tutto è bello”, decise di prendere il toro per le corna, di “disubbidire” alla deriva della tariffa unica provinciale e di affermare che un piccolo comune di montagna si immedesima nell’acqua che fin dall’antichità ha rappresentato la principale risorsa disponibile per le genti che hanno via via deciso di insediarsi in quel luogo. La presa di posizione di Emilio Molinari merita un’altra piccola menzione: “E i sindaci, cosa faranno? Giocheranno in borsa con derivati e titoli spazzatura, venderanno il territorio per fare cassa, gestiranno la paura e l’ordine pubblico?” A Malegno si è negli anni operato su due fronti: 

  1. quello della resistenza politica e legale alla logica dell’esproprio e della privatizzazione della gestione delle risorse idriche. É da alcuni anni in corso una gara tra le più grandi potenze economiche private ad accaparrarsi le fonti di acqua potabile, infatti gli economisti sono tutti concordi nel dire che quello dell’acqua potabile sarà il più grande affare del futuro. I Comuni che fino ad ora hanno gestito l’acqua facendo grossi investimenti e applicando tariffe ragionevoli, proprio mentre si apre la prospettiva di un grosso affare, dovrebbero abbandonare questo settore in favore dei privati. Non solo si ritiene che i Comuni abbiano diritto di continuare a gestire l’acqua e di costruire sulla gestione di questa risorsa un’economia per le proprie comunità, ma si è convinti che solo una gestione pubblica e solidale potrà portare nel tempo l’acqua ad essere una risorsa per tutti; se lasceremo fare alle grosse imprese multinazionali, i milioni di persone che ancora oggi hanno un accesso insufficiente all’acqua potabile diventeranno sempre di più (noi compresi). 
  2. Come Comune di Malegno abbiamo investito sul rinnovamento delle reti acquedottistiche e fognarie e oggi siamo l’unico dei paesi serviti dal depuratore di Esine ad aver allacciato al medesimo depuratore praticamente l’intero paese. Anche questo è un aspetto importante, perché nel momento in cui rivendichiamo il diritto a gestire una risorsa importante come l’acqua, possiamo e dobbiamo anche dimostrare di saperlo fare. 

La Giunta

Dalla scuola primaria

Durante la prima settimana di scuola sono state effettuate delle attività comuni finalizzate da parte dei nuovi alunni di classe 1ª e degli alunni stranieri inseriti nelle varie classi. 

Tali attività hanno avuto i seguenti obiettivi: 

  • Acquisire consapevolezza dell’esistenza di varie forme di diversità. 
  • Conoscere culture diverse. 

Tutti gli alunni hanno partecipato alle varie attività proposte che si sono concretizzate con la realizzazione del cartellone “Abbracciamo il mondo”. 

Scuola Primaria di Malegno

Ciò che emerge dalla relazione della giunta sulla gestione 2008

All’adunanza del Consiglio comunale del 30 settembre 2008 è stata discussa e approvata (col voto favorevole della maggioranza e contrario della minoranza) la relazione della Giunta sulla realizzazione degli obiettivi prefigurati nel bilancio di previsione approvato nel mese di marzo del 2008 e sullo stato di attuazione del programma amministrativo. 

Ne offriamo qui di seguito una rapida sintesi: 

  • Concordato a livello sovracomunale il potenziamento del servizio di vigilanza urbana;
  • effettuati interventi di qualificazione degli uffici comunali e delle loro dotazioni (approvazione del regolamento, aggiornamento del sofware e dell’hardware, acquisto di un fuoristrada); 
  • equiparata l’abitazione principale alle abitazioni in uso gratuito figlio-genitore, ai fini ICI; 
  • approvato il progetto preliminare per l’ampliamento del municipio; 
  • ottenuto il finanziamento per la certificazione energetica degli edifici comunali; 
  • sottoscritto l’accordo con l’ENEL per la captazione delle acque della sorgente di Santa Cristina e avviate le procedure per la nuova concessione provinciale di captazione di 25 litri/secondo; 
  • appaltati i lavori per la realizzazione dell’acquedotto in località Pedena-Creone; 
  • riaffidamento della gestione del servizio idrico integrato (con modalità “in house”) alla società Vallecamonica Servizi Spa; 
  • raggiunta la percentuale del 36,7% nella raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e diffusione di depliants informativi per la raccolta differenziata in lingua per gli stranieri residenti; 
  • in via di definizione la convenzione per la nuova piattaforma ecologica; 
  • ottenuta la certificazione di qualità ambientale ISO 14001 e concluso il progetto di certificazione energetica degli edifici comunali; 
  • avviato il lavoro per la redazione del Piano di Governo del territorio (che sostituirà il Piano regolatore Generale); prevista la sua adozione entro il corrente anno; 
  • confermati i più significativi appuntamenti di valorizzazione del paese e delle sue tradizioni: “De Gustibus”, “Abbracciamondo-Festa Interculturale”, “Notte Bianca” e “Festa Patronale di S. Andrea”; 
  • dato seguito all’idea della “strada del vino IGT di Valle Camonica”, attraverso la creazione dell’Ecomuseo della Concarena “Montagna di Luce”; 
  • data continuità agli incontri teorici e pratici sulla coltivazione degli alberi da frutto; 
  • istituzione con altri 34 Comuni valligiani della Azienda territoriale per i servizi alla persona; 
  • confermato lo schema del piano per il diritto allo studio già consolidato negli anni precedenti;
  • rinnovata la convenzione per due volontari del servizio civile (area assistenza e area cultura);
  • ampliato il cimitero (nuovi loculi); 
  • adottato il progetto di abbattimento delle barriere architettoniche; 
  • completato il rifacimento delle reti tecnologiche e della pavimentazione di via Piazzola; 
  • appaltato il 4° stralcio di sistemazione del centro storico (tra via S. Andrea e via S. Gaetano);
  • avviata la raccolta di adesioni dei privati per l’adeguamento dell’argine del fiume Oglio; 
  • fase conclusiva per gli accordi relativi alla realizzazione della lottizzazione di Campello; 
  • realizzato e presentato lo studio di fattibilità per il recupero di due porzioni edificate del centro storico; 
  • nuova sistemazione dei locali della Biblioteca comunale, con creazione di una nuova sala polifunzionale; 
  • inaugurato il piccolo museo civico del lambich con l’intervento della Banda musicale di Malegno.
  • avvio a breve dei lavori per la rotatoria al bivio di Cividate; 
  • iniziati i lavori di sistemazione delle strade intercomunali Malegno-Sucinva e Malegno-Montepiano; 
  • in arrivo il progetto definitivo-esecutivo del 1° lotto di ristrutturazione del Municipio; 
  • giornate del “verde pulito”, “Mi illumino di meno”, “Puliamo il mondo” e campo internazionale giovanile con Legambiente; 
  • confermato il Premio “Mites Terram Possident” e la cerimonia di conferimento;
  • dato alle stampe e distribuito il volume con le relazioni del Convegno sulla figura di Maffeo Gheza e la siderurgia camuna agli inizia del ‘900”.

“Ici - non ici” le conseguenze della detassazione totale sulla prima casa sul bilancio comunale

Non si è ancora chiarita definitivamente la vicenda del taglio ai trasferimenti statali che dovevano essere apportati al contributo ordinario dello Stato al bilancio dei Comuni per l’anno 2007. Tale taglio doveva corrispondere all’entità del (presunto) maggior gettito derivante dall’ICI sui fabbricati ex rurali, ma, in verità, è stato di gran lunga maggiore (pari ad € 27.000,00). 

Negli ultimi giorni è risultato possibile svincolare il detto importo, essendo sopraggiunta conferma del trasferimento della somma equivalente da parte dello Stato. 

Nel frattempo però c’è da registrare che anche per il 2008 il Ministero ha determinato un taglio (sempre per presunto maggior gettito ICI per fabbricati ex rurali) per € 32.000,00 e questi rimarranno inutilizzabili fino a che non interverrà una schiarita definitiva. 

L’Ufficio di ragioneria comunale ha stimato che il minor introito 2008 per effetto dell’esclusione delle prime case dal pagamento dell’ICI deciso dal nuovo governo, sarà di circa 40.000,00 euro. A tutt’oggi non sappiamo come lo stesso governo intenda coprire questa minore entrata.

L’allarme dell’a.n.c.i. sui bilanci dei comuni

(dal sito ufficiale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani)

I Comuni italiani rischiano di non essere in grado di predisporre i bilanci di previsione 2009 e tantomeno di redigere i consuntivi 2008, che invece dovrebbero già essere in via di definizione. Una circostanza, questa, che deriva dalla situazione di forte disagio in cui versano i conti dei Comuni a seguito di alcune incognite che, a tutt’oggi, rimangono tali. Si tratta, in particolare, della mancata conoscenza, da parte dei Comuni, delle basi di calcolo per il rispetto del patto di stabilità interno; della mancata conoscenza degli effettivi rimborsi delle mancate entrate conseguenti alla abolizione dell’Ici sulla prima casa; del taglio di vari fondi (Fondo Sociale, Fondo Unico dello Spettacolo, ecc.) su materia di competenza amministrativa locale; del taglio dei trasferimenti per i “costi della politica”. 

Si tratta, nella sostanza, di variabili che non consentono, da un punto di vista tecnico, la elaborazione di bilanci che non siano altro se non una serie di tagli effettivi alla spesa pubblica locale. 

In particolare, l’emendamento alla Finanziaria proposto dal relatore in sede di Commissione Bilancio della Camera - e che ha ottenuto il parere favorevole dei Governo - determina poi un aggravio per una serie di Comuni che sarà difficilmente gestibile con una semplice manovra per il 2009. 

Solo per citare alcuni esempi, secondo una elaborazione Ifel su dati della Ragioneria Generale dello Stato, il Comune di Roma andrebbe a perdere 236,887 milioni di euro; Torino 123,767; Milano 53,327; Firenze 14,525; Napoli 12,306; Bologna 9,891; Ravenna 8,050; Foligno 5,647; Pistoia 5,176; Mantova 5,175; Imola 4,823; Alessandria 4,568; Pescara 4,034; Pesaro 3,681; Lecce 3,602; Massa 2,111; Ferrara 1,926; Ancona 1,789. 

In considerazione di ciò, l’ANCI ritiene sempre più urgente un confronto serio con il Governo e con il Parlamento, per arrivare a consentire ai Comuni di chiudere i bilanci 2008 e soprattutto di programmare il prossimo triennio con regole nuove, misurate sulle singole esigenze dei Comuni e non calate dall’alto come semplici regole generiche ed astratte.

Tagliati i fondi per le politiche sociali

(dal sito ufficiale dell’A.N.C.I.)

“La situazione finanziaria e contabile dei Comuni è difficile e complicata, è necessario individuare tempestive e adeguate soluzioni che consentano di risolvere le troppe questioni aperte”. Così il Presidente dell’Anci, Leonardo Domenici in una lettera ai Capigruppo di Camera e Senato. “Negli ultimi anni - denuncia - i Comuni hanno sopportato ripetute riduzioni dei trasferimenti erariali conseguenza di errate e sovrastimate previsioni in ordine ad aumenti di gettito (ICI rurale) e di tagli giustificati da presunti risparmi. In questo quadro finanziario già precario, si è aggiunto l’intervento sull’ICI prima casa, la cui copertura iniziale risulta del tutto incongrua, anche nonostante l’integrazione prevista dal D.L. n. 154/08, per assicurare la compensazione integrale del minor gettito che dovrà essere determinata sulla base delle certificazioni prodotte dai Comuni entro aprile 2009”. E Domenici evidenzia che “sulla base delle stime operate sui dati dei consuntivi, risulta un differenziale molto elevato rispetto allo stanziamento sin qui già disposto”. L’Anci denuncia inoltre “l’ulteriore taglio di trasferimenti erariali previsto nella legge n. 133/08 (200 milioni) e le forti riduzioni contenute nel D.D.L. n. 1713 ai capitoli di bilancio di alcuni Ministeri relative ai Fondi che stanziano risorse su materie riguardanti direttamente le competenze comunali”. Considerevoli le decurtazioni operate su molti fondi: 270 milioni circa al Fondo per le politiche sociali, quello per le politiche giovani è stato dimezzato; il Fondo unico per lo spettacolo è stato ridotto di circa il 20%, i fondi sull’innovazione tecnologica negli enti locali sono stati ridotti di oltre il 20%, azzerati i fondi destinati al sostegno delle famiglie in affitto e il fondo per interventi finalizzati all’acquisto di autobus e mezzi di trasporto, ridotto di circa il 25% il Piano per l’edilizia scolastica e per le attività di messa in sicurezza degli edifici. 

Per l’Anci questa complessa situazione sta producendo e produrrà oggettive difficoltà di ordine contabile e ampi scostamenti fra le previsioni finanziarie indicate nei bilanci e quanto dovrà essere indicato nei consuntivi, con la necessità di adottare correzioni almeno per gli anni 2010 - 2011 alle misure stabilite nella legge n. 133/08 in tema di Patto di Stabilità per i Comuni, che consentano anche di regolarizzare la situazione contabile.

Il premio “Mites” 2008 si fa in tre

Nella cornice della sala consiliare del Municipio, gremita di malegnesi e di forestieri, sono stati consegnati i premi “Mites Terram Possident” 2008, ai tre soggetti selezionati tra dieci segnalazioni pervenute. La cerimonia, presentata dalla giornalista Paola Cominelli, è consistita nella consegna da parte del Sindaco e del Parroco, a ciascuno dei tre “vincitori” di un premio in denaro e di altrettante pergamene raffiguranti lo stemma comunale, realizzate dal malegnese Giuseppe Bergomi. 

Il premio principale (€ 2.000,00) è stato consegnato nelle mani della sorella di Suor Olga Domenighini, missionaria presso l’ospedale di Puebla, in Messico, dove tuttora la povertà è sinonimo di esclusione dall’assistenza sanitaria gratuita. 

Lorena Pasquini (organizzatrice di “Un treno per Auschwitz”) e Giacomo Bassi (volontario della Casa di Riposo per anziani di Esine) hanno condiviso ex aequo la seconda posizione (€ 250,00 ciascuno). 

La serata è stata piacevolmente accompagnata dalla musica della chitarra di Stefano Sanzogni


Il nuovo numero telefonico della Biblioteca Comunale è il seguente: 331 5441691


Malegno comune a “prova di ambiente”

Sviluppo sostenibile e rispetto dell’ambiente come forme di impegno verso i cittadini. Certificazioni ambientali ed energetiche come strumenti attraverso i quali garantire un innalzamento della qualità della vita. Questo è il bilancio dei risultati ottenuti dal Comitato per lo Sviluppo Sostenibile dell’Altopiano del Sole, che comprende i comuni di Borno, Ossimo, Lozio e Piancogno e che vede come capofila il comune di Malegno.

I progetti che il Comitato per la Sviluppo Sostenibile dell’Altopiano del Sole ha portato avanti corrispondono alla realizzazione di un impegno verso i cittadini. Troppo spesso le politiche di sviluppo sostenibile sono legate ad attività di promozione turistica, invece vivere in un territorio a prova di ambiente è soprattutto un vantaggio per i residenti. In tre anni di attività il comitato ha fatto passi da gigante. Dalla realizzazione del progetto «Sulle orme dell’uomo: dal baratto agli acquisti verdi» si è passati alla certificazione energetica degli edifici pubblici. Se «acquistare verde» ha significato mettere in atto campagne di formazione rivolte ad amministratori e cittadini per l’adozione di prodotti che garantiscano un risparmio di risorse ed una minore produzione di rifiuti (quali ad esempio la carta riciclata), la «diagnosi energetica» ha coinvolto 18 edifici distribuiti nei 5 Comuni. Il risultato finale è la concretizzazione di interventi con i quali migliorare le performance delle strutture, riducendone di conseguenza i consumi. Sono state organizzate attività di formazione dei dipendenti degli uffici tecnici comunali così che, in futuro, saranno in grado di seguire la certificazione energetica delle abitazioni dei privati. 

In particolare il Comune di Malegno. Dopo l’ottenimento della Bandiera verde di Legambiente nel 2007, ha ottenuto il 2 luglio 2008 la prestigiosa certificazione Iso 14001. Il che significa attenzione ad aspetti quali l’inquinamento atmosferico, i rifiuti, la gestione dell’acqua e di tutto ciò che riguarda la qualità dell’ambiente in cui viviamo. 

Si è trattato di un traguardo importante, la certificazione Iso 140001 non si “autocertifica” e non si compra, ma è rilasciata da organismi internazionali solo a chi dimostra innanzitutto il pieno rispetto delle regole e che si dota di un piano di miglioramento continuo, che viene periodicamente esaminato e valutato dal certificatore. Il fatto che in vallecamonica nonostante siano molti i comuni al lavoro su questo argomento, per ora la certificazione sia stata ottenuta solo dal comune di Malegno e da quello di Bienno, sta a dimostrare che non si tratta di una cosa semplice né scontata. 

La qualità dell’ambiente in cui viviamo è anche la qualità della nostra vita ed è per questo che arrivati a questo importante traguardo, non ci si vuole fermare, ma proseguire con nuovi obiettivi di miglioramento tra i quali ad esempio la registrazione Emas che rappresenta un livello di certificazione ancora più alto e impegnativo.

Cos’è la Certificazione Iso 14001?

La ISO 14001 è una norma internazionale che volontariamente si può decidere di rispettare, e prevede che si adotti un sistema di procedure di lavoro chiamate sistema di gestione ambientale. ISO 14001 è applicabile tanto alle azienda private che agli enti locali come i comuni. La certificazione del sistema di gestione ambientale per un comune, fornisce ai cittadini la garanzia e la tranquillità che le problematiche di carattere ambientale legate all’attività dell’ente siano sotto controllo; ed inoltre significa avvalersi di uno strumento/obiettivo governabile e che misura l’efficacia delle azioni intraprese. Adottare un sistema di gestione ambientale è una scelta strategica che richiede uno sforzo organizzativo importante, ma che produce anche una serie di vantaggi: 

  1. Controllo e mantenimento della conformità legislativa. 
  2. Monitoraggio delle prestazioni ambientali 
  3. Agevolazioni nelle procedure di finanziamento e semplificazioni burocratiche/amministrative. 
  4. Riduzione degli sprechi di risorse energetiche. 
  5. Supporto nelle decisioni di investimento. 
  6. Garanzia di un approccio sistematico alle emergenze ambientali. 
  7. Migliore rapporto e comunicazione con le autorità e gli altri enti.

Cos’è la registrazione Emas?

Emas è un regolamento internazionale che le imprese, gli enti (regioni, province e comuni), scuole ecc, possono decidere di rispettare. Rispettare il regolamento Emas e quindi registrarsi tra i soggetti Emas comporta una serie di vantaggi tra cui: 

  • Riorganizzazione interna e conseguente crescita dell’efficienza 
  • Riduzione dei costi a seguito di una razionalizzazione nell’uso delle risorse e nell’adozione di tecnologie più pulite 
  • Creazione di un rapporto di maggiore fiducia con gli organismi preposti al controllo ambientale e con quelli che rilasciano le autorizzazioni 
  • Riduzione delle probabilità di eventi che possono arrecare danno all’ambiente 
  • Crescita delle conoscenze tecnico-scientifiche e loro uso per il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. 
  • Riequilibrio sul territorio tra necessità di sviluppo e difesa dell’ambiente.

Rifiuti: facciamo il punto

Il problema della raccolta, dello smaltimento dei rifiuti e del costo di tali operazioni è sempre d’attualità, ed è sempre oggetto di attenzione da parte delle amministrazioni comunali. Le immagini sull’emergenza rifiuti in Campania non vanno dimenticate, ma devono essere un avvertimento, perché non è così impossibile che una tale emergenza possa ripetersi anche altrove.

Purtroppo il nostro stile di vita ci porta a produrre sempre più rifiuti (nel 2001 furono 660 tonnellate, nel 2007 quasi 740). Come è possibile che il numero degli abitanti sia stabile (anzi in leggera diminuzione), le aziende presenti sul territorio comunale più o meno sempre le stesse e che si producano 80 tonnellate di rifiuti in più? 

Non lo so, ma credo che ognuno di noi debba porsi come prioritario l’obiettivo di ridurre la propria produzione di rifiuti, magari orientando i propri acquisti a prodotti che offrono uguale qualità e meno imballaggio. Pensate che ogni tonnellata di rifiuto indifferenziato che conferiamo al termovalorizzatore di Brescia ci costa 269€, e che questo costo è stato aumentato proprio quest’anno. 

Il secondo impegno che ci dobbiamo prendere, e in questo fino ad ora siamo stati bravi, è quello di differenziare la raccolta di quei rifiuti che proprio non possiamo evitare. 

Dicevo che siamo bravi perché il nostro l’anno scorso è stato il secondo (o il terzo) comune più riciclone della Vallecamonica con un risultato di raccolta differenziata del 36.7%. 

Mentre però fino all’anno scorso la soglia minima di raccolta differenziata prevista per legge a livello di Ambito Territoriale Ottimale (ATO) era del 35%, da quest’anno è del 45% (percentuale da raggiungere a livello di ATO entro il 31.12.08), risultato che sicuramente non raggiungeremo. 

Occorre fare qualcosa in più del molto che già facciamo, ed ecco che quindi l’anno prossimo sperimenteremo un nuovo servizio di raccolta dei rifiuti a domicilio, quello del rifiuto umido. Sono tante le famiglie che non hanno un campo, un giardino o un composter, e che non possono quindi differenziare questo tipo di rifiuto. 

La soc. Vallecamonica Servizi ha avviato in fase sperimentale in collaborazione con i Comuni di Bienno ed Esine questo servizio nei suddetti Comuni, ora tocca a Malegno. 

Il servizio ha avuto inizio da poche settimane: è quindi ancora presto per esprimere le prime considerazioni. Una cosa fondamentale però che è necessario sottolineare è la necessità -affinché il nuovo servizio che intendiamo sperimentare anche sul nostro territorio possa avere successo - di una collaborazione fattiva da parte di tutta la cittadinanza. Senza questa collaborazione e “voglia di fare qualcosa di più per differenziare” il servizio di certo non può sperare di raggiungere gli obbiettivi prefissati. Siccome poi, vale la pena ricordarlo, il Comune non può riscuotere con la tassa sui rifiuti né di più, né di meno di quello che spende per questo servizio, (e quindi l’aumento di costo di quest’anno del termoutilizzatore di Brescia inciderà) se riuscissimo a ridurre i costi producendo meno rifiuti, questo avrebbe un effetto immediato positivo sulla “bolletta” che ciascuno di noi deve pagare. 

Voglio segnalare altre due iniziative che abbiamo intrapreso quest’anno sempre sul tema: 

  1. è stato attivato presso il cimitero il servizio di raccolta differenziata per il verde. I fiori, le foglie, l’erba vanno messi negli appositi contenitori all’entrata del cimitero, separati dagli altri rifiuti. 
  2. Grazie alla collaborazione del centro Casa Giona di Breno abbiamo prodotto delle guide alla raccolta differenziata tradotte in varie lingue (inglese, francese, rumeno, russo, albanese, arabo) con l’intento di coinvolgere maggiormente i concittadini stranieri in questa importante attività domestica. Le guide sono state già distribuite agli interessati, e sono a disposizione di chiunque le volesse presso l’ufficio tributi comunale.

Obama nuovo presidente: tra sogno e realtà

Sembra un sogno il fatto che un afro-americano sia stato scelto dall’elettorato statunitense come guida della nazione più potente del mondo, attraversata da una impressionante crisi di fiducia in se stessa e nel proprio futuro, dalla quale era ed è ansiosa di fuoriuscire. La realtà è quella del terremoto finanziario ed economico di questi mesi, ma anche del risveglio degli “yankees” dal sonno civile in cui erano stati ridotti negli ultimi otto anni. Come tutti i risvegli improvvisi anche questo è stato traumatico e chi ne è rimasto coinvolto si è trovato lacerato tra la voglia di continuare a sognare e la necessità di affrontare la dura realtà, guardando al futuro. Obama ha rappresentato il punto di ricaduta tra le due esigenze, intercettando il voto dei milioni di “americani diventati”, figli delle innumerevoli ondate migratorie, spontanee o forzate (come quella degli africani deportati e ridotti in schiavitù), di gente che cercava solo un posto dove realizzare il proprio sogno di una vita migliore: il “sogno americano”, molte volte riuscito, altre volte fallito, altrettante degenerato (come non ricordare le parole di Amerigo, la nota canzone di Guccini? 

“E fu lavoro e sangue / e fu fatica uguale / mattino e sera/ per anni da prigione / di birra e di puttane / di giorni duri / di negri ed irlandesi / polacchi ed italiani / nella miniera/ sudore d’antracite/ in Pennsylvania, Arkansas, Texas, Missouri..”.). 

Parole, suggestioni e preoccupazioni che si ritrovano nelle prese di posizioni che abbiamo sollecitato e ricevuto (e che pubblichiamo qui a fianco) da alcuni amici statunitensi, discendenti di camuni, bresciani o comunque italiani emigrati nel Nord America tanti anni or sono. Il messaggio insito nel sogno americano sembra aver trovato un nuovo alfiere e noi, come comunità malegnese, che con tanti figli e figlie ha dato fiato e gambe a quel sogno, ci auguriamo che la presidenza Obama rappresenti quella svolta epocale che tutto il mondo si aspetta, nel senso della pace, della collaborazione, della libertà e della giustizia sociale. 

Pier Luigi Milani

Messaggi dagli U.S.A.

Judith Donina Wolfe (California)

Sono molto orgogliosa di essere un’americana oggi, il giorno dopo l’elezione di Barack Obama a 44° presidente degli Stati Uniti. (...)Sostenevo Hillary Clinton. Volevo una donna come presidente. Non solo una donna, ma una persona intelligente, esperta, appassionata, forte e con aspettative come le mie. Poi sono diventata una supporter di Obama anche se non pensavo che potesse vincere. Non pensavo che il popolo degli Stati Uniti votasse per un uomo di colore. (....) Ho viaggiato per l’Italia molte volte dal 1965. Gli italiani amavano ascoltare storie sugli Stati Uniti e volevano essere informati sui nostri governanti. Amavano John Kennedy e Bill Clinton. Le discussioni politiche erano vivaci e ottimistiche. Ero orgogliosa di viaggiare come americana. Poi, qualcosa è successo, molte cose, che hanno creato una perdita di rispetto per l’America. E tutti gli europei sono diventati meno curiosi riguardo a noi e più critici e severi riguardo ai nostri governanti. Così, ero diventata cauta viaggiando come americana. Tenevo il mio passaporto nascosto. Evitavo discussioni politiche. Ero molto infelice per come il nostro governo e anche gli americani in generale venivano percepiti all’estero. Nel mio ultimo viaggio in Italia, nel settembre 2008, la gente era curiosa riguardo alle nostre imminenti elezioni e specialmente era interessata a Barack Obama. Lui piaceva. Vedevo che avrebbe potuto riportarci il rispetto che avevamo perso negli ultimi anni.(....) 

Ed Nicholanco, Mora-Rizzi (New Jersey) 

L’elezione di Barack Obama dà speranza ad ogni americano. Obama è la prova che con un duro lavoro ogni persona, senza distinzione di razza o colore, può realizzare il suo sogno e il suo potenziale. Le persone “non possono essere giudicate dal colore della loro pelle, ma dal contenuto del loro carattere” (Martin Luther King, Jr.). Barack Obama rinnova la speranza di ogni americano che sia stato svantaggiato nella nostra terra per così lungo tempo. Sappiamo che non sarà facile perchè egli eredita molti problemi, ma è la miglior scelta perchè può portare la nostra nazione a perseguire la pace nel mondo. Oggi l’America è diventata una nazione migliore. 

Sharon Lazzari Karnash (North Carolina) 

Per me l’elezione di Barack Obama dà speranza su più fronti che erano stati affrontati durante la campagna elettorale, per esempio: il risanamento delle nostra situazione finanziaria che include la responsabilità richiesta ad istituzioni che controllino lo stato di salute della nostra economia; uno sforzo serio per trovare soluzioni nella direzione della nostra indipendenza economica e che non abbiano il loro fulcro nelle trivellazioni off-shore; un affidabile programma di copertura dell’assistenza sanitaria che si faccia carico dei bisogni dei non assicurati e dei sotto assicurati; la riduzione della nostra presenza in Irak e in Afganistan più velocemente del ritiro programmato dai Repubblicani; una riforma delle tasse che dia sollievo alle persone molto anziane e a quelle indigenti. (....) 

Robert e Linda Vaira (Pittsburgh - Western Pennsylvania) 

Non abbiamo sentito come eccellenti scelte a nostra disposizione nessuno dei due candidati, ma ciò che ci preoccupata è l’inesperienza del Presidente eletto Obama. É stato un senatore degli Stati Uniti per meno di due anni e il suo registro delle votazioni al Senato risulta molto più corto di ciò che ha detto durante questa campagna elettorale. Egli è affascinante, avvenente ed un eccellente oratore, e noi temiamo che sia per questo che molti americani l’hanno votato. (.....) Lui vuole “negoziare” con i terroristi che hanno mostrato ripetutamente di voler uccidere tutti gli americani, e ciò è assolutamente spaventoso. Ciò dimostra la sua inesperienza. L’America non può affidarsi all’inesperienza, ora come ora. Il Senatore Obama vuole anche che i cittadini che guadagnano di più paghino più tasse. Se la gente lavora duro e rischia per guadagnare più soldi perchè dovrebbe essere punita pagando una percentuale più alta dei suoi redditi rispetto ad altri cittadini? L’America è stata fatta grande dagli immigrati che hanno lavorato duro, rischiando e pagando le loro tasse. Dobbiamo aspettarci niente di meno dai nostri cittadini ... tutti i nostri cittadini non solo da chi percepisce un certo livello di redditi.(....)


Kevin L. Necciai (Monongahela - Western Pennsylvania) 

Negli Stati Uniti o scegliamo di sostenere le grandi imprese (è l’opzione del Partito repubblicano) e speriamo che il loro successo crei opportunità per la gente alla base, oppure sosteniamo uno stato forte (il Partito democratico), perché non ci fidiamo delle grandi imprese. Poiché nessuna opzione è ottimale, speriamo in un leader che abbia la capacità di raggiungere compromessi in modo saggio nel migliore interesse degli americani. Credo che abbiamo eletto un leader di questo tipo in Barack Obama. Gli ultimi otto anni hanno reso più facile votare in una nuova direzione. Sotto il presidente George W. Bush ci siamo persi. La guerra in Iraq per il petrolio, il mentire sui motivi, il passare sopra alle torture dei detenuti, le intercettazioni senza garanzie dei nostri stessi cittadini, la liquidazione delle infrastrutture dell’America, la cessione dei lavori alla manodopera cinese a poco prezzo, il sovvenzionare le grandi imprese dopo avere reclamato liberi mercati e premiare i fallimenti finanziari con enormi soccorsi governativi infestano la sua eredità. Mentre ero in Italia, ho visto un affresco su un soffitto che riproduceva dei lavoratori che lottavano per una mucca, mentre le grandi imprese mungevano i profitti. (...) Per quanto riguarda la nostra posizione nel mondo, per citare il precedente Presidente Bill Clinton, “Le persone in tutto il mondo sono sempre state impressionate più dalla forza del nostro esempio, che dall’esempio della nostra forza”. Barack Obama è intelligente, molto istruito e competente. (...) Sono impaziente di sostenere il Presidente eletto Obama mentre tenta di ristabilire la nostra posizione di rispetto nel mondo e di riportarci a ideali umanitari. Spero nel futuro.

Rideterminati i valori delle aree fabbricabili

Parecchi cittadini si sono stupiti per l’aggiornamento dei valori delle aree edificabili ai fini dell’accertamento ICI. In effetti non è mai gradito essere chiamati a pagare di più, sia che il tributo vada al proprio comune che a qualche altra istituzione. É quindi necessaria una spiegazione. 

La legge dispone che i valori di riferimento siano quelli di mercato ma un’applicazione rigida e schematica di questa disposizione rappresenterebbe un grave onere per i proprietari delle aree interessate. Così i Comuni hanno sempre preso come riferimento un valore intermedio che, però, va rivalutato periodicamente, tenendo presenti vari parametri di riferimento. 

La rivalutazione dei valori per ogni singola area omogena è stata fatta con principale riferimento ai valori accertati e definiti per le compravendite immobiliari delle aree urbane che l’Agenzia delle Entrate effettua di volta in volta (dati disponibili e consultabili), oltre che dalla visione degli atti notarili, relativi a compravendite di aree edificabili, trasmessi al Comune da parte dei notai. 

Confrontando tali dati con quelli del listino immobiliare della Camera di Commercio di Brescia per l’anno 2006 si è ritenuto di poter ritoccare, a decorrere dal 2008, i valori ai fini ICI delle aree edificabili, mantenendoli in una posizione intermedia tra il livello antecedente (ormai irrealistico) e quello denunciato negli atti di compravendita.

É nato l’ecomuseo “concarena montagna di luce”

L’Ecomuseo della Concarena è nato per iniziativa delle amministrazioni comunali di Cerveno, Losine, Malegno ed Ono San Pietro e punta a coinvolgere la popolazione, le attività economiche e le associazioni locali col fine di conservare e valorizzare il patrimonio ambientale storico e culturale del Conoide della Concarena. Un Ecomuseo è in sostanza un enorme museo, nel quale non sono esposti solo dei manufatti o delle opere d’arte, ma tutto il nostro bagaglio di storia, di tradizioni, di attività; e tutto ciò non è esposto in un preciso luogo, ma è tutto il territorio a diventare “museo”. La differenza principale però tra un museo tradizionale ed un ecomuseo la fa la popolazione, che non è più quella che visita il museo, ma fa parte integrante essa stessa dell’ecomuseo.

Attualmente al mondo ci sono circa 250 ecomusei riconosciuti. Con la legge n°13 del 12 luglio 2007 la regione Lombardia ha promosso la formazione degli Ecomusei anche sul proprio territorio. 

Le comunità di Cerveno, Losine, Malegno ed Ono San Pietro attraverso l’ecomuseo si restaurano e si mostrano al pubblico, proponendosi come un importante polo di attrazione turistica, didattica e culturale utile per contribuire a supportare e rilanciare l’economia della Valle Camonica. Il patrimonio dell’ecomuseo si compone di numerose opere, strutture ed infrastrutture recuperate e qualificate, tra queste ricordiamo il Museo Etnografico di Cerveno, il Museo etnografico del ferro “Le Fudine” di Malegno, il Museo del Lambich Civico Museo Etnografico dell’Alambicco di Malegno, la Caldera di Losine e la Calchera di Ono San Pietro, vari edifici di arte sacra dislocati nei borghi storici dei quattro comuni. L’ecomuseo “Concarena Montagna di Luce” ha già centrato il primo obiettivo ottenendo il riconoscimento da parte della Regione. In Lombardia sono infatti stati riconosciuti 18 ecomusei, tre di questi sono completamente camuni (il nostro, quello del “Vaso Rè e della Valle dei Magli” di Bienno e Prestine, e quello del “Bosco degli alberi del pane” di Ceto, Cimbergo, Paspardo e Capo di Ponte), ce n’è poi uno, quello della “Strada verde delle Orobie”, che comprende i comuni di Borno e Paisco Loveno oltre ad altri comuni della Valle di Scalve. 

L’istituto eco museale intende svolgere nel prossimo triennio interventi di tutela e valorizzazione delle strutture ed infrastrutture ecomuseali caratterizzate da valore ambientale, culturale e storico, interventi di promozione ed eventi di richiamo culturale e turistico, anche in collaborazione con la rete degli ecomusei di Lombardia, interventi per il sostegno delle produzioni enogastronomiche locali e dell’artigianato tipico, interventi di educativi, di formazione, di ricerca, laboratori didattici. 

La regione Lombardia ha già emanato un primo bando di finanziamento per gli ecomusei al quale anche il nostro ecomuseo ha partecipato candidando due progetti: il primo progetto (circa 73.000,00 euro) prevede la valorizzazione del patrimonio ecomuseale (per noi un adeguamento del museo Le Fusine); il secondo (21.000,00 euro) prevede studi sulle trasformazioni sociali del territorio (ad esempio: la ricerca sulla storia della viticoltura nella nostra area). 

Il Sindaco 

Alessandro Domenighini



L’ecomuseo è una azione portata avanti da una comunità, a partire dal suo patrimonio, per il suo sviluppo. L’ecomuseo è quindi un progetto sociale, poi ha un contenuto culturale e infine si appoggia su delle culture popolari e sulle conoscenze scientifiche. Non è una collezione, una trappola per turisti, una struttura aristocratica, un museo delle belle arti. L’ecomuseo serve la comunità, appartiene alla comunità”. (H. De Varine)


Nell’ambito del primo incontro regionale degli ecomusei tenutosi in Vallecamonica il 15 e 16 novembre scorso, si è tenuta a Cerveno una serata di festa per gli ospiti del workshop e per la popolazione. L’iniziativa ha riscosso un grande successo grazie anche alla partecipazione di volontari, artigiani e del Cora “Arca” di Malegno. Li ringraziamo pubblicamente perché gli ecomusei non nascono sulla base delle delibere del comune o della regione, ma soprattutto sulla condivisione delle esperienze delle popolazione.

In arrivo il nuovo piano di governo del territorio

L’approvazione della Legge Regionale per il Governo del Territorio, Legge Regionale n°12 del 11 marzo 2005, introduce una nuova modalità di pianificazione che interrompe lo schema consolidato, basato su una metodologia gerarchica e discendente, a favore di un nuova pianificazione caratterizzata da un processo ascendente. 

Il precedente strumento urbanistico, Piano Regolatore Generale (P.R.G.), viene così definitivamente “mandato in pensione”, e lascia il posto al Piano di Governo del Territorio costituito da tre atti: 

  • Documento di Piano: la caratteristica fondamentale del Documento di Piano è quella di possedere contemporaneamente una visione complessiva del territorio comunale e del suo sviluppo e un approccio più direttamente operativo. Pur avendo una validità quinquennale, il Documento di Piano deve contenere una visione strategica rivolta ad un orizzonte temporale di più ampio respiro; 
  • Piano dei Servizi: strumento già noto ai Comuni in quanto introdotto nella legislazione urbanistica regionale nel 2001, acquista ora nel PGT valore di atto autonomo, a riconoscimento della centralità delle politiche ed azioni di governo inerenti le aree e le strutture pubbliche e di interesse pubblico o generale e della dotazione ed offerta di servizi; 
  • Piano delle Regole: il Piano delle Regole si connota come lo strumento di controllo della qualità urbana e territoriale; esso considera e disciplina, cartograficamente e con norme, l’intero territorio comunale, fatta eccezione per le aree comprese negli ambiti di trasformazione di espansione individuati dal Documento di Piano, che si attuano secondo criteri dettati direttamente dal Documento di Piano stesso. 

Malegno si è trovato ad adeguare il proprio strumento urbanistico a soli tre anni dalla definitiva approvazione della Variante Generale al P.R.G; pertanto i contenuti del nuovo P.G.T. non esprimono esigenze di revisione sostanziale delle previsioni già in essere. Ciò non ha tolto la possibilità di riconoscere, nel percorso di redazione del Piano di Governo del Territorio, l’opportunità di rivedere, in forza agli obiettivi di sostenibilità sociale, economica ed ambientale messi in evidenza dalla normativa, le strategie di pianificazione del P.R.G., adeguandole alle criticità e alle potenzialità emerse in fase di preparazione dello strumento tecnico. 

La sostenibilità sociale, economica ed ambientale rappresenta l’elemento di legittimazione delle scelte di piano: 

  • in tal senso i momenti partecipativi attivati dall’Amministrazione Comunale hanno permesso la presentazione alla cittadinanza dei contenuti della Legge Regionale da parte dei Tecnici Estensori del PGT, il confronto e, da questo, la condivisione delle scelte con la popolazione (sostenibilità sociale); 
  • il raffronto, nel Piano dei Servizi, tra le risorse economiche disponibili dell’Amministrazione Comunale e le previsioni relative al sistema dei servizi esplicitandone la sostenibilità economico 
  • finanziaria in relazione alle varie modalità di intervento ed alle programmazioni in corso, con particolare riferimento al programma triennale dei lavori pubblici (sostenibilità economica); 
  • il procedimento di valutazione ambientale strategica ha portato l’Amministrazione Comunale ed i Tecnici a confrontarsi sia con enti che operano sul territorio (Provincia, Comunità Montana, Terna spa, Italia Nostra, Legambiente,..) sia con enti competenti in materia ambientale (A.R.P.A. e A.S.L.) al fine di orientare le scelte di pianificazione verso possibili obiettivi di qualità ambientale (sostenibilità ambientale). 

Il PGT indaga e norma aspetti non solo prettamente urbanistici, ma anche di settore: le cartografie rappresentano aspetti relativi al paesaggio, alle aree agricole, alle infrastrutture ed ai trasporti, ai vincoli, ai servizi, ai nuclei di antica formazione, all’ambiente, alla tematica geologica nonché quella acustica. L’iter di approvazione definitiva dello strumento urbanistico si avvia alla conclusione: successivamente all’adozione, il P.G.T. verrà sottoposto all’istruttoria da parte di Provincia, la quale esprimerà il parere di compatibilità con il proprio Piano Territoriale di Coordinamento, di A.S.L. e di .A.R.P.A per le osservazioni di competenza.

“Sere Matte” a Malegno: un modo alternativo di parlare di malattia mentale

In occasione del trentennale della legge “Basaglia” che ha abolito i manicomi in Italia, nello scorso mese di settembre 2008 il Comune di Malegno, in collaborazione con il Centro AVA ha dato la possibilità alle associazioni di volontariato Alleanza Per la salute mentale di Vallecamonica onlus, Percorsi di Luce e Anffas di far conoscere la malattia mentale in maniera diversa ed alternativa. Sono stati così organizzati due incontri informativi/formativi (nelle serate di venerdì), uno dei quali specificatamente rivolto all’innovativa figura dell’Amministratore di sostegno, e tre appuntamenti teatrali (di sabato), due dei quali con attori particolari, in quanto persone malate e/o utenti dei servizi psichiatrici. L’iniziativa si è rivelata interessante e stimolante, con un potenziale tale da poter diventare un appuntamento fisso nei prossimi anni sul tema della malattia mentale in Vallecamonica. 

Tante sono state le energie investite da parte degli organizzatori per la realizzazione delle serate, e l’investimento economico per la promozione e la comunicazione dell’iniziativa. Altrettanto numerosi sono stati gli inviti trasmessi a tutti gli amministratori dei Comuni della Vallecamonica, agli operatori del terzo settore e alle principali associazioni, oltre che al personale sanitario e, più in generale alla popolazione. Purtroppo, a fronte di tante energie spese, davvero poche sono state le adesioni e scarsa è stata la partecipazione rispetto alle aspettative. Il bilancio dell’esperienza delle sere matte, quindi, pur essendo positivo in termini di contenuti e di qualità delle iniziative proposte, è invece negativo sul fronte della partecipazione e impone agli organizzatori una seria riflessione su come i cittadini e le istituzioni vogliono (o non vogliono) essere informati sul problema della malattia mentale. 

Andrea Ronchi - Vice-presidente 

Alleanza per la salute mentale - Bienno

Perché “Sere Matte”?

Da qualche anno l’Amministrazione Comunale di Malegno e le associazioni che si occupano di salute mentale organizzano momenti di confronto sul tema della malattia mentale. Quale momento migliore se non la ricorrenza del 30° anniversario della legge Basaglia per creare delle iniziative volte alla “sensibilizzazione” della malattia mentale. Gli appuntamenti sono stati molti e chi è stato presente in ognuna delle serate ha potuto vedere, capire, e forse meglio conoscere la malattia, fino ad ora fin troppo stigmatizzata. Chi si è espresso nelle diverse forme teatrali ha insegnato agli spettatori che l’uomo dispone di risorse che, solo la malattia permette di valorizzare. 

Durante le serate al centro anziani i è stato presentato il progetto del nuovo centro di salute mentale nei pressi dell’ospedale di Esine, e si è parlato della figura dell’amministratore di sostegno. 

A questa serata era presente portando la sua testimonianza Eugenio Riva – Presidente dell’Urasam – l’Unione regionale delle associazioni per la salute mentale della Lombardia, punto di riferimento anche per le associazioni della Valle Camonica, che purtroppo ci ha lasciato qualche giorno fà e che abbiamo avuto l’onore di ospitare.

Consigliere delegato

Caterina Martinazzi

Celebrata con gli alpini la ricorrenza del 4 novembre

da festa della vittoria a festa della pace ritrovata

Domenica 26 ottobre un corteo di uomini, donne e bambini, preceduto dalla banda di Ossimo e vivacizzato dai cappelli e dai gagliardetti dei gruppi Alpini della Valle Camonica e delle altre associazioni del volontariato e d’Arma, ha sfilato dal Centro Diurno Anziani fino al Cimitero (dove è stata posata una corona alla memoria dei Caduti) e poi fino alla Chiesa parrocchiale (dove è stata celebrata la Messa). Successivamente il corteo è ridisceso fino al monumento ai caduti in guerra, dove è stata deposta la tradizionale corona nella solennità dell’alzabandiera. Il prof. Nicola Stivala ha presentato i motivi di questo appuntamento che si rinnova negli anni e ha introdotto gli interventi del Sindaco Alex Domenighini e del Vice Presidente della Sezione A.N.A. di Vallecamonica Giacomo Cappellini. La manifestazione si è conclusa con un piacevolissimo pranzo in compagnia presso l’Oratorio.

Riproduciamo qui di seguito l’intervento di Giacomo Cappellini

Durante la commemorazione della festa del IV Novembre svoltasi a Malegno il 26 ottobre scorso

“Ci stiamo ormai avviando a conclusione delle celebrazioni del 90° anniversario della fine della grande guerra e non è facile trovare nuove ragioni e motivazioni per un momento di riflessione anche se la circostanza lo richiede poiché, cari Alpini di Malegno, sul vostro invito non ho visto scritto “Festa annuale del gruppo” bensì “Commemorazione del IV novembre”. Appuntamento dopo appuntamento, quest’anno abbiamo riscoperto il sacrificio dei nostri caduti in nome di quel grande tema dell’ unità intorno a cui si è sviluppato tutto il movimento risorgimentale e che con la vittoria del 4 novembre 1918 trovava compimento. Non vi sono guerre giuste, ma, se così possiamo dire, quella fu guerra necessaria per il conseguimento dell’unità nazionale. Per i nostri ragazzi credo sia piuttosto difficile se non impossibile provare emozione per quegli eventi, per quelle conquiste, oggi che i popoli d’Europa sembrano avviati ad un processo di integrazione, dove i confini rappresentano ormai solamente dei limiti territoriali amministrativi. È stato difficile anche per noi nel corso dell’estate in Carnia, sul Grappa, sull’Ortigara, sull’Adamello, sul Montozzo, capire i sacrifici che in quei luoghi si erano consumati. Ci siamo chiesti come si era potuto combattere e perché tante vite erano state gettate a difesa di barriere che poi sarebbero crollate. Sono stati questi i nostri sentimenti camminando fra le trincee italo- austriache, dove ancor oggi corre il confine e due diverse bandiere non più si fronteggiano ma si affiancano, dove più nessuno presidia alcunché. Non scomoderemo la storia per trovare più o meno plausibili spiegazioni, diremo semplicemente che i popoli europei dovevano arrivare all’autodeterminazione, prendere coscienza di sè prima di avviarsi al dialogo dell’ integrazione europea. Altri desideri di supremazia avrebbero però poi dovuto essere combattuti e infranti, a prezzo del sacrificio di altre vite, prima che prevalessero il confronto e la convivenza pacifica. Questo è, in breve, quanto cui ci riportano i nostri monumenti e quale lezione oggi dobbiamo trarre da queste esperienze? Quale significato assume il sacrificio dei nostri caduti che hanno combattuto un nemico che non hanno saputo odiare. Certo, poiché, come ricordava il “Sergente della neve”, nemico è uno che conosci e che ti ha fatto qualcosa. Ma cosa ti hanno fatto un Greco, un Albanese, un Croato, un Francese, un Russo……?

Dovremmo qui pure ricordare anche le riflessioni del Presidente Napolitano tenute proprio ieri ad El Alamein parlando della “storica insostenibilità delle ragioni, delle motivazioni e degli obiettivi dell’impresa bellica nazi-fascista” e della sconfitta dei “disegni di aggressione e di dominio”.

Sarebbe aprire una parentesi troppo grande; ci limiteremo a cogliere la lezione che i nostri morti ci tramandano che è dunque l’invito a percorrere sempre ed ovunque la strada del confronto consapevoli però delle proprie radici e della propria storia. È questo quanto dobbiamo trasmettere ai nostri figli poiché è ciò di cui avranno bisogno per raccogliere e vincere le sfide della globalizzazione”. Con questa speranza nel cuore ritorneremo la sera del 3 novembre sui nostri monumenti, contemporaneamente a tutti gli Alpini d’Italia, in silenzio ad accendere un lume per i nostri caduti. Sarà un’ulteriore occasione per prendere dall’esperienza di questi uomini nuova energia per continuare sulla strada del dialogo e della convivenza pacifica, perché l’integrazione dei popoli della terra generi un nuovo mondo in pace. È dunque un messaggio di pace quello che oggi raccogliamo, per cui il nostro impegno sarà quello di non dimenticare, di non lasciar dimenticare….. È con questi sentimenti, cari Alpini di Malegno, che concludiamo la nostra cerimonia 

Viva gli Alpini, viva l’Italia.

Resoconto dell’attività del G.e.m.

Anche quest’anno 2008 siamo giunti al termine della stagione escursionistica che ha trovato il suo coronamento nella celebrazione del Patrono di Malegno Santo Andrea, che ha visto impegnato il GEM nella organizzazione di eventi di richiamo: innanzitutto la serata dedicata alla montagna presso la palestra comunale, analogamente al 2006 e al 2007, quando vennero invitati gli scalatori Bubu Bole e Manolo, con racconti e immagini commentate direttamente da un altro protagonista di assoluto livello dell’alpinismo. 

Nella serata di venerdì 28 novembre abbiamo passato una piacevole serata in presenza di Ermanno Salvaterra, che ha all’attivo importanti ascensioni su vie dolomitiche, californiane, in Himalaya e in Patagonia, oltre a varie salite solitarie, imprese di sci estremo e record di kilometro lanciato, e proporrà accattivanti immagini raccolte in un film. Sabato 29 novembre, dalla consueta base posta sul monte del paese, la Baita della Società, è partita la caratteristica fiaccolata serale che, seguendo il sentiero che scende dalla valle del Lanico, ha avuto come meta l’oratorio, dove gli esperti cuochi volontari hanno deliziato i palati dei partecipanti con una lauta cena il cui ricavato è stato destinato al recupero della casa parrocchiale, a suo tempo dimora del nostro indimenticato concittadino “Migola”. 

Un breve resoconto delle uscite svolte quest’anno: 

con ciaspole e sci: 

Vajuga – Cò de mort; Sesa – Pizzo Ajuga; Vilminore – Cima Barbarossa; Bazena – Lago della Vacca; Schilpario – Passo Campelli; Tonale – Il Cantiere; Valgrande – Rifugio Occhi; Capanna Margherita al Monte Rosa. 

Trekking: 

Cima del Guglielmo; Cornone di Blumone; Cima Adamello; Rifugio alpini di Campovecchio e visita al museo e alla segheria veneziana; Due giorni alle Pale di San Martino; Corno dei Tre Signori; Sentiero Roma; La Presolana; Rifugio San Fermo e Cima Moren. 

Nel mese di maggio inoltre si è passata una piacevole domenica ludico-gastronomica alla Baita della Società, con ampia presenza e clima festoso. 

Come si vede dalle uscite effettuate, vi sono state diverse occasioni distribuite lungo le stagioni invernali ed estive: in generale il clima ha favorito le prime rispetto alle seconde, la pioggia ha infatti impedito di completare il tragitto del sentiero Roma che includeva l’ascensione al Monte Disgrazia (la descrizione della quattro giorni verrà pubblicata sulla prossima rivista del CAI “Tracce”), e di salire all’Adamello dalla Terzulli; le scarse condizioni di visibilità hanno invece impedito di raggiungere la vetta del Corno dei Tre Signori. 

Durante l’estate appena trascorsa si è rinnovata la utile presenza dei volontari internazionali dei campi di lavoro estivi nel territorio del nostro comune e di quello di Lozio; i nostri giovani hanno avuto ancora l’occasione per rendersi utili mantenendo il territorio e al contempo aprirsi a nuove conoscenze e fare amicizia con coetanei provenienti da altri mondi. 

Domenica 9 novembre ci si è trovati a pulire il bosco, recuperando la legna del taglio degli alberi di castagno presenti vicino alla Baita della Società, provvedendo poi a pezzarla e a porla nella legnaia a disposizione dei fruitori della amena struttura. Fondamentale la presenza dei volontari e di Dario, che ha portato il trattore con il verricello per recuperare le pesanti ramaglie: lui e il nostro presidente Piero hanno poi dato il meglio nel taglio dei rami con l’accetta. É stata una buona occasione per passare un po’ di tempo insieme in maniera utile e pranzare a salame, soppressa, purè e polenta (tutti veramente ottimi). 

Non è ancora stato predisposto il calendario di massima per le gite del prossimo anno, che trasmetteremo non appena ideato: non mancheranno di certo le occasioni per fare delle belle escursioni in compagnia a partire da quest’inverno. 

Come sempre gli interessati possono contattare direttamente i capi gita (i cui nominativi e riferimenti telefonici vengono divulgati con affissione delle locandine qualche giorno in anticipo) o venire in sede GEM posta nell’edificio sopra le Poste in occasione degli incontri del mercoledì sera.

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento
08 gennaio 2024