Il Mosaico - Anno 2009 - 1

Data:

01 dicembre 2009

Notiziario a cura dell'Amministrazione Comunale di Malegno per l'anno 2009

Partiti i lavori per il centro diurno integrato

250 giorni per realizzare la struttura, tutte le nostre energie per far decollare il servizio


Non è retorica aprire questa comunicazione ricordando la figura del compianto Giovanni Casari che molto lavorò e si spese per il progetto di creare a Malegno un Centro Diurno Integrato per anziani non autosufficienti. I lavori, iniziati da poco, dovranno concludersi entro ottobre-novembre del corrente anno. Le risorse finanziarie sono state trovate: la Regione alla fine ci ha accordato un contributo a fondo perduto di 192.500,00 euro e il resto verrà finanziato con un mutuo triennale di € 247.500,00. Saranno soldi ben spesi se la comunità malegnese continuerà a dimostrare la stessa passione sin qui espressa nei confronti dei nostri anziani e di quelli che lo diverranno nel prossimo futuro. Bisognerà mettere bene a fuoco le prospettive, le problematiche e le modalità di gestione del C.D.I.. Avremo come principali interlocutori istituzionali l’A.S.L. di Valle Camonica, che rappresenta l’anello di congiunzione tra Comune di Regione, e l’Azienda Territoriale per i Servizi alla persona, che raggruppa 36 Comuni valligiani (tra cui Malegno) e che gestisce in forma associata i servizi socio-assistenziali. Per far decollare il C.D.I. occorrerà stipulare con l’A.S.L. un contratto per l’accreditamento dei 15 posti previsti. Durante l’adunanza straordinaria del Consiglio comunale “aperto” svoltasi il 20 febbraio scorso il Dott. Ermanno Scotti dell’A.S.L. e il dott. Giampietro Mascarino dell’A.T.S. ci hanno spiegato le ragioni per cui possiamo e dobbiamo guardare fiduciosamente alla possibilità di far diventare il C.D.I. una realtà non solo muraria, ma soprattutto di servizio. I due esperti hanno precisato che in Valle Camonica i centri di questo genere sono attualmente sette; si tratta di strutture intermedie tra la famiglia e la Casa di Cura (R.S.A.), della quale il C.D.I. offre le stesse prestazioni, ma solo nelle ore diurne. Il servizio prevede infatti un/a infermiere/a e un medico, un/a terapista della riabilitazione, un/a animatore/trice, per un tot di ore settimanali che possono essere modulate in modo flessibile, seppure nel rispetto degli standards qualitativi stabiliti e monitorati dalla Regione. L’“accreditamento” consentirebbe di abbattere i costi, con assunzione da parte della Regione di una “quota sanitaria” pari a circa la metà del costo della degenza ospedaliera. La semplice “autorizzazione” comporterebbe invece l’integrale copertura dei costi da parte dell’utenza e/o del Comune. 

Sarà quindi importante puntare all’accreditamento e alla tendenziale saturazione dei 15 posti disponibili, tenendo conto dell’incidenza dei costi fissi e, a tale scopo, sarà essenziale la scelta tra una gestione in proprio (volontariato) e una gestione in appalto. Si tratta di problematiche di grande presa e di grande impegno che richiederanno un ampio coinvolgimento della popolazione. L’imminente rinnovo del Consiglio comunale è dunque un’occasione importante per suscitare il più ampio dibattito in modo che la prossima amministrazione comunale possa assumere le scelte più rispondenti alle aspettative dei cittadini malegnesi. 

Il Sindaco Alessandro Domenighini

Scuola primaria di Malegno

In occasione del 60°Anniversario della Carta dei diritti dell’uomo, per comprendere che tutti gli uomini hanno gli stessi bisogni ed hanno pari diritti e per sviluppare atteggiamenti e comportamenti solidali, gli alunni della Scuola Primaria “Lorenzi” di Malegno, hanno letto, analizzato e rappresentato con disegni alcuni articoli relativi alla vita, alla salute, alla pace… 

In particolare hanno approfondito i diritti del bambino (Dichiarazione approvata dall’ONU Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia). 

Il 10 dicembre 2008 gli alunni hanno partecipato alla serata organizzata dalla Carovana dei Diritti allestendo una mostra e leggendo alcuni articoli.

Piano di governo del territorio

La legge regionale n° 12 del 2005 ha riordinato tutte le precedenti leggi urbanistiche regionali, e ha introdotto numerose novità nel modo in cui I comuni devono programmare il governo del territorio. 

La novità più importante per i comuni è il superamento del vecchio piano regolatore generale, e l’arrivo del piano di governo del territorio. Tutti i comuni lombardi si sono messi al lavoro per definire il proprio piano di governo del territorio, e per chi magari aveva un piano regolatore molto vecchio il lavoro è stato consistente. 

Per il Comune di Malegno, il cui piano regolatore era stato adottato nel aprile 2004 e approvato nel dicembre 2005, si è preferito confermare la sostanza del piano stesso, integrandolo con i nuovi requisiti normativi: ad esempio il processo di valutazione ambientale strategica ed il piano sismico. 

 Si è inoltre condiviso con il comune di Cividate Camuno la necessità di cucire i relativi piani urbanistici, in quanto alcuni servizi ed alcune problematiche (ad esempio la viabilità) sono in alcuni ambiti comuni. Nonostante non si volessero introdurre sostanziali novità, si è dato vita ad un processo di formazione del piano aperto alle istanze e ai contributi dei cittadini. 

Ecco le tappe più importanti: 

23 maggio 2006 - convenzione con il comune di Cividate Camuno per la formazione del PGT. 

14 giugno 2006 - avvio del procedimento con avviso pubblico per la raccolta di proposte. 

09 gennaio 2007 - avvio del Procedimento di Valutazione Ambientale Strategica.

14 giugno 2007 - 1° incontro pubblico per la predisposizione del PGT 

12 ottobre 2007 - 1° conferenza di valutazione ambientale strategica 

18 febbraio 2008 - 2° incontro pubblico per la predisposizione del PGT 

24 luglio 2008 - 3° incontro pubblico per la predisposizione del PGT 

28 ottobre 2008 - 2° conferenza di valutazione ambientale strategica 

09 dicembre 2008 - adozione del piano da parte del Consiglio Comunale 

17 febbraio 2009 termine ultimo per la presentazione di osservazioni al piano. 

Il piano di governo del territorio, non prevede nessuna nuova area di espansione, e questo è la caratteristica saliente del lavoro svolto. 

Sarebbe stato possibile, e qualcuno ha anche fatto delle richieste in tal senso, prevedere nuove aree edificabili, ma si è ritenuto necessario dare priorità al pieno utilizzo delle aree già urbanizzate e soprattutto al centro storico. 

In sostanza Malegno è il secondo comune più piccolo della Vallecamonica per estensione e quindi il territorio va usato con parsimonia, questo è il messaggio che l’amministrazione comunale ha voluto dare con l’adozione del piano di governo del territorio. 

Sono ormai scaduti i termini per la presentazione delle osservazioni al piano adottato e ne sono state presentate 4. Prima dell’approvazione definitiva occorre ora aspettare il parere di compatibilità con il piano territoriale di coordinamento della provincia.

I dati salienti del bilancio di previsione 2009

Approvato, nell’adunanza del 30 marzo 2009, il documento finanziario previsionale per il 2009 e per il biennio 2009-2011

Quest’anno il bilancio comunale pareggia (in entrata e spese) ad € 2.111.328,00, nonostante la presenza di vari fattori di incertezza. 

L’amministrazione uscente ritiene di non apportare tagli ai servizi essenziali per i cittadini e di non introdurre nuovi tributi né aggravare quelli già esistenti (eccezion fatta per l’adeguamento della tassa sui rifiuti solidi, per ripristinare la sua copertura, scesa nel 2008 al di sotto del 100% previsto per legge). Si tratta di una scelta “politica” comportante una significativa limatura di tutte le altre spese “non essenziali”. Per offrire una efficace panoramica del bilancio previsionale è bene partire dai trasferimenti statali e da altri enti pubblici (il 38,40% delle entrate correnti), in ulteriore calo anche quest’anno di ben 14.261,00 euro:


2007    522.524,26 euro

2008    483.809,00 euro

2009    469.548,00 euro


Lo specchietto evidenzia un calo di ben € 52.976,00 negli ultimi tre anni; per il prossimo biennio non è previsto alcun miglioramento. Questi minori trasferimenti dallo Stato al Comune impongono un accantonamento prudenziale, almeno fino all’approvazione del conto consuntivo, di una parte consistente dell’avanzo presunto di bilancio 2008 e precisamente di € 34.576,07, corrispondenti alla decurtazione provvisoria per maggior introito ICI sui fabbricati rurali. 

Questi due dati inducono disincantate e preoccupate riflessioni sulle prospettive del cosiddetto “federalismo fiscale”, confermate anche dalla crescente incidenza della spesa per garantire la continuità dei servizi sociali. 

Nel 2009 la nostra contribuzione alle prestazioni socio-assistenziali di base (quelle che un tempo svolgeva l’ASL ed ora sono svolte dall’Azienda consorziale dei servizi) è salita ad € 14,35 per abitante (rispetto agli € 12,35 del 2008 e, per fare un semplice raffronto, agli € 9,35 del 2007). Oltre a tale consistente voce in “uscita” (€ 30.364,60) nel bilancio è prevista un’analoga spesa per le singole prestazioni socio-assistenziali (come gli inserimenti nei centri socio-educativi, che portano la spesa complessiva, su base annua, a circa € 71.000,00, coperta, in entrata, dalle quote a carico dell’utenza per soli € 9.000,00. 

Il finanziamento delle opere per la realizzazione dei locali del Centro Diurno Integrato e per la ristrutturazione del Municipio ha comportato l’accensione (nel 2008) di due nuovi mutui, stante l’impedimento ad utilizzare nella sua pienezza l’avanzo di amministrazione del 2007. Tenendo conto di questa situazione di ristrettezze e di incertezza l’amministrazione comunale ha deciso di non contrarre ulteriori prestiti per il 2009, anche per non aumentare il peso complessivo delle rate di ammortamento (che vanno pagate con le entrate correnti), la qual cosa imporrebbe un intervento sul lato tributario. 

Una buona notizia viene invece dal fronte degli oneri di urbanizzazione che, per il 2009, dovrebbero lievitare ad € 100.000,00 (rispetto ai 75.000,00 del 2008), grazie alla messa in moto di alcune operazioni immobiliari in gestazione da anni (quantunque anche questo dato induca attente riflessioni sul fatto che i Comuni siano spinti a guardare sempre più al proprio territorio con le lenti deformanti del “cash and curry” ossia del paga e porta via). 

Un’altra buona notizia è rappresentata dalla revisione dei prezzi dell’energia “verde” prodotta dalla nostra Centralina idroelettrica e dall’impianto fotovoltaico della palestra-scuole, che consentirà di confermare un introito di € 101.500,00 (interamente utilizzabili per le necessità correnti). Nell’anno in corso verrà altresì verificata la concreta fattibilità di una seconda centralina idroelettrica capace di sfruttare l’acqua rilasciata dalla centrale Enel del Lanico ed è stato chiesto un finanziamento regionale per l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico da 15 Kw presso le scuole che, però, per ora è risultato ammesso, ma non finanziato. 

Sul fronte delle spese, oltre a quella già ricordata per i servizi sociali, meritano una particolare menzione la conferma dei 66.000,00 euro per il contenimento delle rette della scuola materna e lo sforzo economico per la costruzione della struttura che ospiterà il Centro Diurno Integrato per gli anziani non autosufficienti. 

Per concludere questa sintetica esposizione richiamiamo alcuni dati generali: nel 2008 la popolazione residente è tornata a superare, seppur di poco, i 2.100 abitanti, grazie anche all’immigrazione; il consumo di acqua si è attestato a 155.853 mc (il dato è quello 2007 poiché quello 2008 non è ancora disponibile); la raccolta dei rifiuti è stata di 765,23 tonnellate, di cui 38,62% di differenziata. La spesa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (a carico per legge dell’utenza al 100%) è aumentata ad € 178.061,00. 

I dipendenti comunali sono in tutto 7, di cui 3 a part-time, oltre al segretario comunale, a un collaboratore per l’area tecnica e un operaio a disposizione in base ad un accordo con Valle Camonica Servizi. La spesa per il personale incide per il 19,39% sulla spesa totale (€ 237.726,00), in calo del 1,3% rispetto all’anno precedente. 

Gli obiettivi che ispirano il bilancio previsionale sono: il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e la valorizzazione del patrimonio comunale. Il Revisore dei conti ha riconosciuto che il bilancio è stato redatto nel rispetto dei criteri e dei principi di congruità, coerenza e attendibilità, nel rispetto dello Statuto e del Regolamento di contabilità.

Bilancio di fine mandato

In vista del rinnovo elettorale di giugno proviamo a tirare le somme di ciò che sono stati per Malegno questi cinque anni. 

I prossimi 7 e 8 giugno si terranno le elezioni per il rinnovo della carica di Sindaco e per il rinnovo del Consiglio Comunale; l’occasione è opportuna per tracciare sinteticamente un bilancio dell’operato amministrativo dell’ultimo quinquennio. Tutti avranno ormai compreso che i comuni si trovano da tempo ad operare in una situazione economica difficile, in quanto i trasferimenti dallo stato sono sempre più esigui, in quanto accedere ai finanziamenti regionali è sempre più complesso ed in quanto reperire risorse economiche proprie comporta quasi sempre il mettere le mani in tasca ai cittadini. Pur in questo quadro di difficoltà, riteniamo, come amministrazione uscente, di essere riusciti a “resistere”, e di aver fornito alla cittadinanza dei servizi di qualità senza esagerare nel chiedere ai cittadini una compartecipazione economica. Infatti il primo risultato che vogliamo rivendicare è quello di non aver mai applicato l’addizionale IRPEF. La maggior parte dei comuni, anche in Vallecamonica, ha maggiorato l’IRPEF che ognuno che abbia un reddito paga di un tanto che finisce nelle casse comunali. Ai cittadini di Malegno è stato finora risparmiato questo provvedimento. 

Amministrare però non è solo far quadrare i conti, ma è anche interagire, confrontarsi, collaborare con le varie “anime” della comunità. Un paese non è fatto solo di cittadini e amministrazione pubblica, ma di tante realtà che devono riconoscersi, rispettarsi e lavorare insieme all’arricchimento del patrimonio sociale e culturale della propria comunità. 

Crediamo di poter dire che in questi cinque anni il Comune abbia mantenuto con la Parrocchia, con la scuola, con le numerose associazioni, un rapporto “alla pari”: aperto, franco e soprattutto rispettoso del ruolo di ciascuno. E questo è un risultato importante che va al di là del rapporto di natura economica che prevede un sostegno diretto del Comune alle varie attività. Più in generale ancora crediamo di poter dire che l’Istituzione Comune abbia saputo essere un “amico” per i cittadini. Proprio per il contesto economico in cui si muovono oggi i comuni, avevamo inaugurato i cinque anni di mandato dicendo “Il paese è oggi dotato delle infrastrutture necessarie e fondamentali e l’attenzione può essere prevalentemente concentrata sul miglioramento della qualità della vita dei residenti”. 

In realtà anche sul fronte delle opere pubbliche si è fatto non poco: il rifacimento delle reti tecnologiche e della pavimentazione di via Piazzola e il completamento delle stesse in via Castello; la sistemazione della piazzetta del campanile della Chiesa Vecchia; l’allargamento di via Fontana; la realizzazione del micro nido; l’ampliamento del cimitero; l’ampliamento dei parcheggi alle scuole e in via Gheza; il rifacimento delle reti in via Cavour e via S. Antonio; l’istallazione dei pannelli fotovoltaici presso la palestra (primo comune della provincia in un’opera del genere); la realizzazione dell’acquedotto in Pedena; la sistemazione (realizzata grazie alla collaborazione di numerosi volontari) della Baita della Società; la sistemazione di numerose strade extraurbane (Monte, Violasso, Cornelli, Montepiano, Campione) e di sentieri (Camere, Tesere, Cadich). 

Un altro fronte delicato dell’amministrazione pubblica ai giorni nostri è la gestione dei servizi sociali. Le nuove leggi hanno trasferito ai comini le competenze (federalismo), ma non le risorse (federalismo?!?). Si è tuttavia riusciti a mantenere il livello dei servizi erogati in precedenza e a metterne in campo di nuovi: oltre al sostegno ai servizi erogati dai volontari dell’AVAM, vogliamo ricordare che la presenza, se pur limitata a un giorno la settimana, di un’assistente sociale del comune, è stato un passaggio fondamentale realizzato grazie alla collaborazione con altri comuni della valle, che ha fatto fare un salto di qualità ai servizi sociali erogati; a fianco di ciò segnaliamo l’istituzione del servizio infermieristico (a tal proposito è stata recentemente pubblicata la carta dei servizi per i cittadini dove si trovano elencati tutti i servizi sociali disponibili e le modalità di erogazione). L’approvazione per la prima volta nella storia del comune di un regolamento per l’accesso ai servizi sociali è stato un altro punto qualificante: l’erogazione dei servizi ed il loro costo non è più lasciata alla libera contrattazione tra il Sindaco o l’Assessore e gli interessati, ma ci sono regole uguali per tutti. 

La grande sfida dei servizi sociali per Malegno si chiama però Centro Diurno Integrato. Se ne riferisce già nell’articolo in prima pagina di questo numero, ma nel tracciare il bilancio di questi ultimi cinque anni, non possiamo tacere dell’impegno messo su questa tematica: cinque anni fa c’era un progetto da quasi quattrocentomila euro e a disposizione c’erano solo 43.000 euro della Regione, oggi ci sono tutti i soldi (dalla regione ne sono arrivati 192.500,00) e i lavori sono iniziati. Certo la sfida ulteriore sarà quella di gestire la struttura, ma indipendentemente da quale amministrazione governerà il prossimo quinquennio si tratterà di una sfida stimolante perché sostenuta da tutta la popolazione. Alla prossima amministrazione vengono anche consegnati un nuovo piano di governo del territorio ed un nuovo regolamento edilizio (il precedente era degli anni ‘70); strumenti moderni e funzionali per la gestione di un territorio talmente piccolo che non può essere sprecato. L’attenzione dell’amministrazione uscente al proprio territorio e all’ambiente in cui viviamo in generale è testimoniata anche da due importanti risultati: nel 2007 il Comune di Malegno è stato insignito del prestigioso riconoscimento della Bandiera Verde di Legambiente (in Lombardia quell’anno ne furono assegnate solo nove, mentre undici furono le Bandiere Nere, delle quali una arrivò anche in Vallecamonica); nel 2008 il comune si è vista riconosciuta la certificazione ambientale ISO 14001. Tutti sono capaci di autopromuoversi ad amministratori attenti all’ambiente, non a tutti succede che sia un organismo internazionale, che in base a regole certe e severe, certifichi questa capacità. Tra le attività svolte per la salvaguardia dell’ambiente vanno ricordati senza dubbio i quattro campi di volontariato internazionale che hanno portato a Malegno 45 giovani provenienti da 18 nazioni diverse a lavorare e a conoscere e insegnare culture e tradizioni diverse. 

Il tema del volontariato è stato sempre tenuto in cima alla lista delle priorità: oltre al già ricordato sostegno alle associazioni di volontariato nostrane, si è caparbiamente perseguito e ottenuto il risultato di riportare a Malegno i volontari del Servizio Civile. Otto giovani nel corso degli anni si sono impegnati in attività di carattere culturale e sociale. Il risultato è stato un supporto al comune e a diverse associazioni e il contributo alla crescita di una cultura del volontariato che è in assoluto uno dei pilastri portanti della nostra comunità. 

In campo culturale il Comune di Malegno si è distinto per alcune importanti iniziative. Citiamo solo quelle salienti: l’allestimento e l’apertura del “Civico Museo dell’Alambicco – Lambich”; l’ottenimento per il museo “Le Fudine” del riconoscimento ufficiale da parte della Regione; l’ampliamento dei locali della Biblioteca; la pubblicazione dei volumi “Malegno al tempo dei canali” e di quello su Maffeo Gheza; la recente creazione dell’ecomuseo “Concarena – montagna di luce” (insieme ai comuni di Losine, Cerveno, Ono S. Pietro) già riconosciuto dalla Regione. Un ragionamento a se meritano le manifestazioni che il comune ha promosso e sostenuto, a partire dalla festa degli assaggi “De Gustibus” e dalla festa interculturale “Abbracciamondo” che hanno più di cinque anni di storia, ma che sono andate crescendo nel tempo; alla “invenzione” della Notte Bianca, creata come una sorta di vetrina per gli ancora molti commercianti di via Lanico e già diventata uno degli appuntamenti più importanti della Vallecamonica; alla reintroduzione di una sagra per la festa patronale di S. Andrea, nella quale ha trovato la giusta collocazione l’istituzione del premio “Mites Terram Possident per la solidarietà e la pace” che costituisce un elemento identificativo della comunità intera e che proprio per questo ci auguriamo nei prossimi anni venga ancor più valorizzato. Tutte luci e niente ombre negli ultimi cinque anni? 

Naturalmente no, ci sono anche dei rammarichi per alcune cose che si sarebbero volute fare e sulle quali si è lavorato senza ottenere finora grandi risultati. Citiamo tre cose: la realizzazione di una pista ciclabile che collegasse Malegno, dalla località Isola, con il resto della ciclabile di Vallecamonica tramite un ponte che portasse in loc. Spinera (la Provincia ha preferito finanziare una costosissima galleria sotto la collina del Barberino a Cividate piuttosto che studiare un tracciato che riguardasse Malegno); la realizzazione di una nuova piattaforma ecologica che consentisse di migliorare il servizio di raccolta dei rifiuti e di sperimentare nuove forme di ripartizione dei costi (alle moderne piattaforme si accede con un tesserino elettronico che consente di tenere puntualmente sotto controllo i conferimenti e di premiare che fa più raccolta differenziata). Qui sono state le difficoltà a reperire l’area e le lungaggini burocratiche a far mancare l’obiettivo; la realizzazione di un progetto integrato pubblico-privato per la sistemazione di almeno una parte di centro storico. Il Comune ha realizzato un innovativo studio per il recupero di due porzioni molto pregiate del centro storico, ma dallo studio non si riusciti, per il momento, a passare a qualcosa di concreto. 

Il rammarico più grande è però quello di non essere riusciti a costruire con i consiglieri comunali di minoranza un rapporto di sereno e proficuo confronto; troppo spesso le contrapposizioni hanno travalicato i limiti della dialettica tra diverse opinioni. Peccato perché ciò non ha sicuramente giovato al paese. 

La Giunta Comunale

Tempi duri per le aree di montagna

Resoconto sintetico dell’assemblea della Comunità Montana

L’assemblea del 3 aprile della Comunità Montana ha affrontato, con la relazione del Presidente e il dibattito che ne è seguito, le previsioni finanziarie e politiche per il 2009 e il consuntivo 2008. Si tratta di un bilancio di fine mandato, dato che la tornata elettorale di giugno si prefigura “aspra e piena di incognite”. Il Presidente ha sottolineato che la nuova normativa regionale di riordino delle Comunità montane e la continua messa in discussione della sopravvivenza di un modello di governo del territorio montano (che si impernia dal 1971 su questo ente comprensoriale) getta inquietanti ombre sul futuro di una serie di servizi di cui la Comunità fa da capofila per i Comuni valligiani. Nel dibattito è emersa la gravità e profondità dei tagli dei trasferimenti finanziari statali, che passano dai 1.080.000,00 euro del 2007 ai 250.000,00 euro del 2009. Senza l’apporto del Consorzio BIM il bilancio della Comunità Montana della Valle Camonica “non potrebbe chiudere in equilibrio” e, soprattutto, il piano di zona dei servizi sociali e tante altre prestazioni, come l’assistenza tecnica all’agricoltura, non potrebbero essere mantenute in essere. Tutto ciò sembra paradossale mentre in Parlamento e sul territorio nazionale si discute in astratto di “federalismo”, “sussidiarietà” e di “vicinanza dei centri della decisione politica verso i cittadini e le realtà territoriali”! 

É dunque giusto chiedersi, come ha fatto il Presidente uscente, se “stiamo assistendo alla fine di un’epoca?” e cosa ci si debba aspettare dalle continue polemiche intorno alle Comunità Montane. In verità, ogni crisi rappresenta anche un’opportunità e, come si legge nella relazione, le tante risorse di cui dispone la montagna (quelle idriche, l’energia idroelettrica, il bosco, il turismo, la dote culturale di millenni d’arte e di storia) fanno gola a chi guarda alla montagna come ad un’area da saccheggiare di nuovo per poi abbandonare a se stessa. Senza “una struttura amministrativa istituzionale, politica e di impatto/economico” capace di dirigere un processo di valorizzazione delle risorse locali, le sfide che si prospettano sono destinate a vederci nella posizione dei “perdenti”. 

Ecco perchè occorre che la Regione Lombardia assuma posizioni chiare in difesa degli enti comprensoriali, dotandoli di un idoneo inquadramento normativo e di un altrettanto adeguato sostegno finanziario per le prossime annualità. 

Deve essere chiaro che chi punta alla disgregazione e a fomentare il campanilismo delle nostre comunità ha interesse ad avviare “incursioni nei territori montani per accaparrarsi le risorse della montana, per determinare dall’esterno le modalità di utilizzo di queste risorse”. Il patto territoriale che ha retto nei cinque anni appena trascorsi è stata la risposta che ha consentito di scongiurare questa prospettiva. 

Riusciranno i camuni a capitalizzare questo risultato e a superarne i limiti e i difetti senza gettare via il bambino con l’acqua sporca? 

I delegati (di maggioranza) 

Bortolo Do’ e Pier Luigi Milani

Rettifica

In relazione all’art. “Operazione Attila: le parole e la realtà”, pubblicato sul periodico il Mosaico - n. 2 del mese di aprile 2005, si precisa quanto segue: i lavori eseguiti nel 2004 dal Comune di Malegno oggetto di contestazione da parte del Corpo Forestale dello Stato, sono stati in parte considerati illegittimi. Il testo dell’articolo in cui si afferma che la “procedura di intervento utilizzata è quella consolidata presso il Comune di Malegno che ha eseguito lavori simili e con le medesime modalità nel 1985 in Loc. Creone, nel 1986/87 in Loc. Vaghi-Nisone, nel 91/92 in Loc. Tasere, nel 92/94 Loc. Castagneto-Camina, nel 94/95 Loc. Violasso, nel 97/98 in Loc. Nisone e in Loc. Plagne, nel 99/2000 e nel 2002/2003 in Loc. Colle dell’Oca” non deve assolutamente essere inteso che tali lavori, eseguiti dalle precedenti amministrazioni, siano da considerarsi illegittimi. Ci scusiamo se le espressioni utilizzate nell’articolo possono essere state percepite da qualcuno degli amministratori comunali in carica negli anni dal 1985 al 2003, come diffamatorie. Non era questo l’intento dell’articolo. 

Il Sindaco   

Alessandro Domenighini

Il Direttore Responsabile 

Paolo Morandini

Recuperati preziosi estimi antichi e i catasti napoleonici e austriaci

Malegno e la sua Storia dal 1500 al 1850 

L’amministrazione comunale di Malegno nell’anno 2007 ha commissionato alla società Archimedia scrl di Bergamo la realizzazione di un sistema informativo che si basa sulla riproduzione e l’elaborazione dei documenti tratti dal Catasto Lombardo-Veneto, che entrò in vigore nel 1853 per i territori austriaci. Si tratta di documentazione di grande interesse, prodotta in origine dalle amministrazioni pubbliche con lo scopo di riorganizzare il sistema fiscale relativo ai beni immobili, ma che, grazie alle capillari rilevazioni e registrazioni che vennero effettuate, consente al moderno ricercatore di disporre di insostituibili rappresentazioni e dati territoriali. I dati interessano l’intero territorio del comune e sono affiancati da una cartografia che, per gran parte del territorio ex-Veneto, costituisce, insieme a quella prodotta poco prima dall’amministrazione napoleonica, la più antica rappresentazione completa del territorio. La banca dati costituisce un importante strumento a supporto dello studio dell’abitato storico e del territorio di Malegno. È utilizzabile in diversi campi di applicazione (vedi Nota 1): 

interpretazione di documentazione storica più antica 

mappa toponomastica del territorio 

storia sociale 

storia economica 

paesaggio 

supporto alla pianificazione territoriale 

didattica per le scuole 

recupero di percorsi.

In seguito, su segnalazione dei due ricercatori Alberto Bianchi e Riccio Vangelisti che, per conto di Archimedia avevano realizzato il sistema informativo, l’amministrazione malegnese ha incaricato gli stessi di recuperare e di rendere utilizzabile su supporto informatico alcuni importanti documenti riguardanti la storia di Malegno: 

Gli estimi veneti dell’anno 1592, 1654, 1741, la mappa napoleonica, presso l’Archivio di Stato di Brescia, il Sommarione del catasto napoleonico, presso l’archivio di Stato di Milano. 

Si tratta di tre manoscritti, un registro e una mappa che contengono una “miniera” di dati che grazie allo strumento informativo già in possesso dell’amministrazione di Malegno, troveranno un riferimento spaziale che consentirà uno studio scientifico per ricostruire l’assetto del territorio comunale dalla fine del 1500 fino alla prima metà del 1800. 

Non solo: una prima veloce lettura dell’estimo del 1654 ha permesso per esempio di individuare un foglio che elenca le feste devozionali della comunità di Malegno e alcune usanze che si praticavano in queste date. In particolare il 25 maggio, San Urbano la comunità di Malegno “ex antiquissima tradictione” dispensava ai poveri e ai pastori vino, pane, olio e formaggio provenienti “ex livello Hospitalis”. Mentre il 10 settembre San Nicola Tolentino, gli abitanti di Malegno a seguito di un ex voto risalente all’anno 1630 “tempore pestis” andavano in processione per tutto il territorio del comune.

Nota 1: maggiori informazioni sui campi di applicazione possono essere reperite nel sito web del Comune di Malegno.

Appuntamenti estivi

Maggio

15: ore 21,00 “Méstér dé na olta”: canti, racconti e proverbi dialettali al Museo “Le Fudine”

16: ore 21,00 “Storie e racconti di genti camune”

Giugno

12-13-14: Festa popolare

14: “Gara dei Brusì”

19-20-21: “Abbracciamondo” Festa Interculturale

Luglio

4-5: “Valcamonic Classic” Malegno-Borno, delle auto storiche

11: “De Gustibus” La festa degli assaggi

Settembre

4-5-6: “Festa dell’Oratorio”

12-13: Cronoscalata Malegno-Ossimo-Borno

19: Notte Bianca

Gruppo escursionistico di Malegno - Gem

Programma delle uscite nell’anno 2009 I l calendario di massima per le gite di quest’anno prevede belle escursioni distribuite lungo le stagioni invernali ed estive, come tradizione.

Chi ha avuto modo di parteciparvi ha già trascorso belle domeniche invernali in buona compagnia, in particolare a Borno e a Schilpario. 

Ci sono altre uscite sulla neve prima del prossimo mese di maggio dove si comincerà ad andare a piedi: una occasione di socialità è prevista nella giornata primaverile alla Baita della Società.

Al termine della stagione escursionistica si prevedono le consuete iniziative della celebrazione del Patrono di Malegno Santo Andrea, che vede impegnato il GEM nella organizzazione di eventi di richiamo. 

Si pensa, come già avvenuto a partire dal 2006, ad una serata dedicata alla montagna presso la palestra comunale, con racconti e immagini commentate direttamente da un protagonista di assoluto livello dell’alpinismo, oltre alla caratteristica fiaccolata serale dalla Baita della Società al paese e consueta cena di beneficenza. Come sempre gli interessati possono contattare direttamente i capi gita (i cui nominativi e riferimenti telefonici vengono divulgati con affissione delle locandine qualche giorno in anticipo) o venire in sede GEM posta nell’edificio sopra le Poste in occasione degli incontri del mercoledì sera.


22/03/2009 S. Antonio - Corteno Golgi - Malga Colvegla Facile Ciaspole o sci

05/04/2009 Valmalenco Facile Ciaspole o sci 

19/04/2009 Lago della Vacca Passo del Blumone Facile Faticosa Ciaspole o sci 

25-26/04/2009 2 giorni intorno al Cevedale Ciaspole o sci 

17/05/2009 Fabrezza Lago di Boss Escursionistica 2 ore Media Montagna 

24/05/2009 Pranzo sociale alla baita della società (prenotazione) Escursionistica 2 ore Media Montagna 

07/06/2009 Mortirolo Monte Pagano Escursionistica 2,30 ore Media Montagna 

21/06/2009 Pizzo Arera Escursionistica esperti 

05/07/2009 Rifugio Gnutti Cima Plem Facile al rifugio E.E. alla cima - 5/6 ore Alta Montagna 

19/07/2009 Passo Gavia Cima San Matteo Alpinistica Salita sul ghiacc. - 5 ore Alta Montagna 

01-02/08/2009 Week-end in Dolomiti Alpinistica Salita su ferrate Alta Montagna 

05-06/09/2009 Rifugio Gnutti Monte Adamello Facile al rifugio Alpinistica per la cima Alta Montagna 

20/09/2009 Sentiero deio fiori Escursionisitica esperti Ferr. - 5/6 ore giro compl. Alta Montagna 

04/10/2009 Corno Trenta Passi Escursionistica esperti Ferrata - 2,30 ore Media Montagna

Da bassano del grappa a latina

Anche quest’anno il Gruppo Alpini di Malegno sarà presente alla 82ª Adunata Nazionale che si svolgerà a Latina l’8, il 9 e il 10 maggio. Riproduciamo qui sotto una foto scattata in occasione dell’Adunata Nazionale del 2008 a Bassano del Grappa. 

Auguri e Buon Viaggio.

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento
08 gennaio 2024