Il Mosaico - Anno 2018

Data:

01 dicembre 2018

Notiziario a cura dell'Amministrazione Comunale di Malegno per l'anno 2018

Radici e Futuro - Cinque anni belli

Per questo numero de “Il Mosaico”, l’ultimo di questi cinque anni di amministrazione, abbiamo scelto come copertina l’opera di Borondo per un semplice motivo: ci piace. Anzi, ci piace molto. E come le cose che piacciono tanto, muove dentro di noi ricordi, emozioni e ragionamenti. 

Siamo partiti cinque anni fa, facendo nostro lo slogan “Radici e futuro”, con l’intenzione di guardare al domani con i piedi ben piantati nell’oggi, rimescolando le carte senza stravolgerle. Ecco allora perché abbiamo voluto, come ultimo numero, regalarvi questa copertina: il dipinto stesso è in grado di legare visivamente passato e presente, natura e paese, su un’unica parete, consegnando questo legame al futuro. 

 Nelle pagine che vi appresterete a leggere tra poco troverete, in piccolo, lo stesso filo conduttore dell’opera di Borondo: persone, recupero del passato, associazioni, opere, sacro e profano, natura, eventi, ma non solo. Come il dipinto e il lavoro dell’artista in quelle settimane, così anche noi abbiamo il desiderio di custodire questo legame, ma al tempo stesso di vedere con occhi nuovi, diversi, ciò che ci circonda in una continua forma di miglioramento e di viaggio. 

Il nostro augurio è che ognuno riesca ad incidere, come hanno fatto i bambini delle scuole elementari, la propria parete non fermandosi al presente, ma puntando a quel giorno futuro in cui si farà memoria, un po’ come quei ragazzini che si ricorderanno di aver contribuito all’opera d’arte della nostra Piazza. 

Sono stati cinque anni belli.


La nostra Piazza Casari si è arricchita di un’opera d’arte di valore internazionale. L’artista spagnolo Gonzalo Borondo, nell’ambito del progetto “Wall in art”, voluto e finanziato dalla Comunità Montana, ha realizzato quest’opera, a cui hanno partecipato anche i nostri bambini delle scuole elementari.

Come una volta

Il 15 agosto la nostra comunità di Malegno ha inaugurato i lavori di restauro della chiesetta del Sacro Cuore in località Bagnolo. È stato un momento semplice ma ricco di significato. Prima di tutto perchè si è conservato e reso bello un patrimonio della nostra comunità. Risistemare la chiesetta è stato un ritorno al passato, quando Bagnolo soprattutto in estate si popolava di gente che si ritrovava nelle cascine per stare insieme, per vivere un po' di tempo di riposo e di tranquillità e per chi voleva per andare a messa. Questo ricordo non deve rimanere tale ma ci deve spronare per dare nuova vita a questo luogo, di certo non come era un tempo, ma sicuramente può diventare un segno controcorrente, cioè un luogo dove in estate ci si ritrova all’ombra delle piante con aria fresca, accanto al ruscello e si chiacchiera,, si gioca a carte, e i ragazzi giocano nei prati, si beve un bicchiere di vino , piuttosto che cercare l’aria condizionata dei centri commerciali...

Un altro significato di questo lavoro è che è frutto della collaborazione della Comunità Montana , del Comune e della Parrocchia, tre realtà per certi versi con finalità diverse ma che spesso, soprattutto comune e parrocchia, mettono insieme testa e braccia per costruire un pezzettino di comunità in più anche attraverso dei segni esteriori da vedere. Mi pare bello dare a questa chiesetta una valore religioso e civile : segno di fede, di comunità, di radicamento della propria storia e delle proprie origini, segno che ci richiama ad essere segni di contraddizione riscoprendo valori e scelte semplici ma che fanno bene alla vita di ciascuno di noi. 

Un grazie di cuore va indubbiamente alla restauratrice Giovanna, all’Architetto Dario e all’Impresa Domenighini che insieme hanno ridato bellezza a questa piccola chiesetta mettendoci cuore e professionalità. Speriamo di vederci come una volta a Bagnolo... 

Don Giuseppe

Cuole’ - un angolo di terra dal quale, quando ti siedi, non vorresti più tornare a casa:

Credo che questo posto ci sia da quando è nato il mondo! 

Si dice anche, senza certezza conclamata, che sia un angolo sacro e questo a confermo del suo potere mistico che esprime. 

Questo luogo, con l’avanzare del progresso e di stili e abitudini nuovi, era stato dimenticato. 

Era da tempo che, intrattenendoci davanti al camino di una quasi antica trattoria sopra il paese, e ormai chiusa da più di mezzo secolo, con un paio di persone, che sono la memoria storica della nostra comunità, scattasse la voglia e la curiosità di conoscere questo posto, a detta di questi e di altri, “enigmatico”, ma ormai lasciato alla natura e sconosciuto ai più. 

Il primo sopralluogo fatto da me e Franco, con il nostro amico Felice, ci ha lasciati ammaliati; un luogo abbandonato, dove la natura si era ripresa i suoi spazi, ma che emanava un’aura davvero misteriosa e coinvolgente. 

Ecco che allora scatta in noi la voglia di riportarlo al suo antico splendore. 

 Con il nostro amico Fausto, che ci ha fatto da tutor e consigliere, abbiamo iniziato a sistemare questo pezzo di paradiso in terra. 

Prezioso è stato il contributo del “Popolo dei Sentieri” e dei ragazzi del Servizio Civile. 

Il 22 luglio scorso lo si è inaugurato con un evento spettacolare, grazie agli “Artisti della Parola e del Suono”, una presenza numerosa di pubblico, meravigliato e coinvolto “misticamente”. 

E da allora, incuriositi dal passa parola, le visite al Cuole', posto Sacro e Profano al tempo stesso, si stanno facendo sempre più numerose. 

Joe Montanelli

Progetto “passo dopo passo” in pia fondazione

Completata l’opera di ristrutturazione presso la Pia Fondazione, fortemente voluta dai Comuni di Malegno e Cividate per la gestione dei servizi a favore degli anziani delle due comunità. 

All’interno sono presenti: 

  • il nuovo Centro Diurno Integrato da 15 posti. 
  • Gli appartamenti per anziani parzialmente autosufficienti. 
  • Due appartamenti dedicati a Anziani e Disabili per residenza temporanea. 

Stiamo costruendo con la Rsa di Piancogno e la Rsa di Esine un progetto, denominato “Passo dopo passo”, che si pone l’obiettivo di accompagnare l’anziano dall’emergere di un bisogno sanitario fino alla Rsa. Speriamo che Regione Lombardia ci consenta la sperimentazione di questo progetto, molto utile per gli anziani delle nostre comunità.

Passaggio a livello di via cava

Abbiamo incontrato nei giorni scorsi l’assessorato ai trasporti di Regione Lombardia, per presentare il progetto di superamento del passaggio a livello in Via Cava, tramite un sottopasso stradale. Questo intervento, dal valore economico notevole, consentirebbe di risolvere il problema viabilistico più sentito dalla popolazione malegnese e dell’Altopiano del Sole. 

Il Comune di Malegno ha fatto il proprio dovere, progettando l’intervento; adesso confidiamo negli enti superiori. Collegato al progetto ci sarebbe la realizzazione di una rotatoria, che migliorerebbe il transito del traffico.

Via Fontana/Coste

Messa in sicurezza tramite barriera la parte alta di via Fontana, e realizzato l’impianto di illuminazione di tutta la via.

Messa in sicurezza dissesto idrogeologico loc. Redolo-Dera

Regione Lombardia ha premiato il nostro progetto per la messa in sicurezza del versante sovrastante via Dera, caldeggiata anche dai cittadini della zona tramite una bella lettera, con un contributo di 250.000 Euro. Grazie mille.

Ambulatorio

Sistemati i locali dell’ex Cdi in via Cava per l’ambulatorio del Medico di Medicina Generale; presenti anche una sala d’attesa ed un’area uffici che permetteranno, in futuro, nuovi servizi di Medicina generale

Asfalti

Come ormai prassi negli ultimi anni, abbiamo proceduto a sistemare i tratti più malmessi delle nostre vie con un nuovo tappeto di asfalto

Sp5

Arrivato un contributo di 300.000 dalla Provincia, che ci consentirà, nei prossimi mesi, di completare l’allargamento della SP5 nelle zone più strette (prima e dopo la curva di Pè, Pissoda, Bartì).

Per non perdere la memoria - 70° anniversario Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (UDHR) è un documento fondamentale nella storia dei diritti umani. 

Fu disegnata da rappresentanti con diversi background giuridici e culturali da tutte le Regioni del mondo a seguito dell’esperienza della seconda guerra mondiale. Con la fine di quella guerra e la creazione delle Nazioni Unite, la comunità internazionale giurò di non permettere mai più che atrocità come quelle di quel conflitto si ripetessero. 

La Dichiarazione fu proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a Parigi il 10 dicembre 1948: sancisce e definisce, per la prima volta, i diritti umani fondamentali, che devono essere garantiti e protetti universalmente. Fu tradotta in oltre 500 lingue e integrata con una roadmap per garantire i diritti di ogni individuo in ogni luogo. 

Per non perdere la Memoria e ribadire l’attualità dei motivi e dei principi generatori , nel Suo 70° anniversario, il Circolo Arci Sul Palco, il Circolo Aldo Caprani, il Comune e Libera hanno scelto di organizzare due eventi nel mese di aprile e di rinnovare la partecipazione alla Marcia della Pace il 7 ottobre, appuntamento che ci vede coinvolti ormai da molti anni. 

Il primo evento, il 13 aprile, è stata un’emozionante chiacchierata nella sala consiliare del Nostro Comune con Flavio Lotti, fra gli organizzatori della Marcia della Pace, direttore del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani, un’associazione che riunisce 704 Comuni, Province e Regioni italiane. Uomo da sempre impegnato a livello internazionale per la Pace e l’educazione alla Pace nella Scuola. (www.perlapace.it )

Quindi il 22 aprile lo spettacolo teatrale “Quando muoio io” al museo le Fudine, un toccante racconto tratto da un fatto di cronaca che ha come protagonista una donna vittima della tratta, la cui tragica uccisione l’ha privata anche del diritto ad esser identificata. 

Incontro che non solo ha emozionato gli spettatori, ma anche chi, da attore, ha vissuto l’accoglienza del nostro Paese. 

I principi ispiratori della Dichiarazione sono sempre più attuali, anche alla luce dei recenti avvenimenti nazionali e internazionali, dove sempre più, il luogo di nascita di un Essere umano condiziona inesorabilmente il suo destino. Purtroppo, a distanza di 70 anni, i diritti Umani non sono ancora universali. 

Art. 1: “tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. 

Il circolo Arci Sul Palco

Progetto castello 1

A chi non piacerebbe avere un castello? 

Noi in Malegno ne abbiamo 2: uno nel centro storico, l’altro a monte dell’abitato ai piedi della “Guna”, ed è di quest’ultimo che vi voglio parlare. Nel programma elettorale, ormai giunto alla scadenza, era stato manifestato l’impegno di creare un anello di collegamento per agevolare il ripristino e la rivalutazione di questi terreni, che con il tempo erano stati abbandonati. 

Il progetto interessa la zona tra la Olta, le Viti, il Castello, il viale de Ruc, fino alla piana del Coren e di nuovo giù fino a la Olta

Il consorzio Pizzo Camino ha avuto cura del disboscamento, vendendo ai malegnesi con consegna a domicilio (a quasi tutti i richiedenti) circa 500 q.li di ottima legna a un prezzo particolarmente equo. 

Terminate le pratiche burocratiche, ad oggi è stata fatta una buona parte di lavoro quale: l’allargamento del passaggio fino alla zona interessata, parecchi muri a secco ripristinati sopra e sotto la strada, portato in loco l’acqua, soddisfacendo anche il problema idrico di qualche cascina del luogo. A oggi sono già stati messi a dimora 105 ulivi e in primavera a venire seguiranno anche 780 barbatelle di Merlot. 

Nel frattempo continuano i lavori di sistemazione della strada. Questo progetto non è gravato sulla nostra comunità grazie all’ottenimento dei fondi riconosciutici dagli enti: Comunità Montana di Valle Camonica e Regione Lombardia. 

Questo lavoro ha anche creato la possibilità di inserire nell’organico del consorzio Pizzo Camino un nostro concittadino. 

Credo che il colpo d’occhio di questa “Nuova Realtà”, sia visibile a tutti già da oggi per la bellezza e la potenzialità che esprime. Ultimato il progetto Castello 1 seguirà Castello 2, che prevede l’ampliamento fino alla condotta che scende dal Col de l’Oca. 

 Joe Montanelli

Terra! Cammini di pace per le vie di Malegno

Alla terra è stato dedicato il lavoro della commissione Pace, Diritti e Intercultura per la stagione 2017- 2018: Terra che ci nutre ma a volte ci castiga, teatro di grandi gesti d’amore ma anche dei più efferati delitti. 

 Abbiamo cominciato il 24 novembre 2017 insieme a Libera Vallecamonica con lo spettacolo “U Parrinu” di Christian di Domenico, nell’ambito delle iniziative per la festa patronale. L’attore ci ha raccontato la sua storia personale con Padre Pino Puglisi, parroco di Brancaccio a Palermo, dove, grazie alla sua azione educativa, ha contribuito a sottrarre terra fertile alla mafia, che per questo l’ha brutalmente “tolto di mezzo”, il 15 settembre 1993. 

Nel mese di gennaio 2018 abbiamo collaborato con la parrocchia all’organizzazione della Settimana della Pace. Il 26 gennaio abbiamo visto il film “Gran Torino” di Clint Eastwood, proposto dal gruppo adolescenti di Malegno e Cividate: la storia commovente di una vera e propria liberazione interiore dal razzismo, vissutada un anziano ex militare americano che è arrivato fino al sacrificio della propria vita per proteggere una famiglia di vicini asiatici. Abbiamo continuato il 27 gennaio con il concerto dei Klezmorim, nel giorno della memoria delle vittime dell’Olocausto: il gruppo musicale, accompagnato dalla narrazione di Rolando Anni, ci ha guidato in un viaggio nella musica e nella cultura Yiddish, toccando anche il dolore dell’Olocausto. In questa serata anche il coro Birichino dei bambini di Malegno ha avuto l’occasione di esibirsi insieme ai musicisti. La settimana è terminata con la Marcia della Pace da Cividate a Malegno, accompagnata dal messaggio “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”, scritto da Papa Francesco per la 51a giornata mondiale della pace. 

Per la giornata della donna abbiamo contribuito all’organizzazione di due eventi. Il primo, l’8 marzo 2018, insieme a Libera Vallecamonica: l’incontro con Luciana di Mauro, una donna che ha saputo trarre semi di pace dal lutto per l’uccisione del marito per mano della camorra. Luciana infatti, non senza difficoltà, ha incontrato uno dei carnefici ed ha contribuito al suo recupero, ben conscia che la pena da sola non può redimere né ridurre la violenza. Le canzoni della cantautrice Chiara Patronella hanno accompagnato la serata. 

Il 10 marzo, invece, in collaborazione con la parrocchia abbiamo incontrato tre donne: la marescialla Elisa Belotti, la psicologa Fiorella Cossetto e l’operatrice di accoglienza Monica Zenone, che ci hanno raccontato la loro attività a sostegno delle donne vittime della violenza in terra camuna. Hanno contribuito ad animare la serata la voce di Tiziana Salvini e la chitarra di Kamal. 

La stagione è poi proseguita con la diciottesima festa interculturale, aperta il 24 maggio 2018 con la serata delle scuole intitolata “Malegno: una finestra sul mondo”. I nostri bambini e ragazzi hanno presentato dei veri e propri cortometraggi, realizzati da loro sotto la direzione di Giovanni Pellegrino, che ci hanno spiegato gli articoli fondamentali della costituzione italiana. Il 25 maggio è tornato Christian di Domenico, stavolta per presentarci il suo spettacolo “Nel mare ci sono i coccodrilli – Storia vera di Enaiatollah Akbar”: un incredibile viaggio dal martoriato Afghanistan all’Italia, che ha fatto conoscere al protagonista non solo le terre che ha attraversato, ma anche le nobiltà e le miserie umane. Alla serata erano presenti i ragazzi della scuola media di Berzo Inferiore, che hanno presentato una mostra realizzata da loro stessi sul viaggio di Enaiatollah. Il 26 maggio la festa interculturale si è conclusa con una giornata densa di appuntamenti: dal torneo “Metti il cuore nel pallone”, che ha visto affrontarsi squadre di grandi e piccoli nel nome dell’amicizia e della solidarietà, ad “Assaggi di mondo”, la tradizionale cena in cui sapori e profumi di terre vicine e lontane diventano la cornice di un momento di incontro. Hanno animato la serata le percussioni del gruppo “Appel”. 

Infine, l’8 giugno 2018, la sezione voci bianche della corale “S. Cecilia” di Tavernola Bergamasca ci ha presentato “CantusTerrae”, uno spettacolo fatto di musica e parole in cui viene data voce alla nostra amata e maltrattata Terra. La giornata è stata anche l’occasione per dare un segno di riconoscimento all’impegno dei volontari che ogni giorno accompagnano i nostri bambini, sia con il doposcuola che con il Piedibus; inoltre abbiamo vissuto un momento molto significativo nella firma, da parte della Provincia di Brescia, del comune di Malegno e di altri sette comuni della Valle Camonica, di un appello per l’adesione dell’Italia al bando delle armi nucleari. 

La commissione Pace, Diritti e Intercultura è al lavoro per preparare la prossima stagione, convinta che oggi più che mai ci sia bisogno di un linguaggio diverso da quello fatto di odio e violenza che pervade un po’ tutti i mezzi di comunicazione, a cominciare dai social network che tanto facilmente raggiungono i nostri ragazzi. Siamo convinti che la pace inizi nella propria comunità: per questo siamo grati a tutte le persone che ci hanno supportato e seguito nel nostro lavoro, e rinnoviamo a tutti l’invito alla partecipazione. 

Commissione Pace, Diritti e Intercultura

Fotonotizia

  • “In questo 2018 abbiamo purtroppo dovuto salutare una grande persona come Rita Borsellino, che ha condiviso con la nostra comunità tanti piccoli passi per la pace e la legalità. Buon viaggio Rita!”

  • Il premio “Mites terram possident 2018” va alla memoria di Guido Puletti, Sergio Lana e Fabio Moreni

  • “Nuova illuminazione a LED per il parco giochi” 

#Bambinialcentro

#bambinialcentro è uno slogan che nasce ufficialmente quest’anno, a seguito di un 2017 all’insegna di tanti interventi, soprattutto sotto forma di modifiche strutturali, dedicati ai minori e alle famiglie: rinnovamento scuole elementari, illuminazione e riqualificazione energetica della palestra, sistemazione del parco giochi, intensificazione dei doposcuola, adeguamento della biblioteca … e si sa, dopo aver sistemato gli spazi, è il tempo di abitarli! Malegno lo sta facendo, passo dopo passo, ponendo al centro dei suoi ragionamenti l’attenzione e i servizi per i più piccoli. 

 Ecco allora spiegato perché lo slogan #bambinialcentro diventa fondamentale nel 2018 per chiamare, con il suo nome, tutto l’impegno che la comunità e le agenzie educative del paese (e non) stanno mettendo in campo per costruire qualcosa di bello per i nostri bambini e adolescenti. 

 Dovessi ripensare ad un evento significativo di quest’anno, sceglierei l’inaugurazione del Parco Giochi Partecipato presente all’interno del Centro di Comunità: 

21 marzo 2018 – Il progetto del Parco Giochi Partecipato prende vita con l’inaugurazione dello spazio verde, che ha però all’attivo già due anni di lavoro di pensiero. Un pensiero nato e sviluppato proprio da chi, in quella data, ci sta giocando sopra quelle strutture. E’ infatti un parco giochi a misura di bambino, pensato attraverso dei percorsi con la Cooperativa Tornasole che ha incontrato i bambini (3-6 anni) della scuola materna “Marianna Vertua” e i bambini (tra i 6 e i 10 anni) frequentanti il doposcuola gestito dalla Coop. Casa del Fanciullo con l’obiettivo di progettare il loro parco giochi ideale; i progetti sono poi diventati un enorme cartellone ed un plastico. L’amministrazione, grazie al lavoro sapiente dell’Ufficio Tecnico, ha tradotto queste indicazioni progettuali realizzando un parco giochi molto vicino alle richieste e ai progetti dei bambini. È stato interessante vedere come i bambini abbiano avuto la capacità di immaginare ipotesi realizzabili davvero, tanto che la differenza tra i progetti dei bimbi e la realtà, è veramente poca. Nei giorni successivi all’inaugurazione, inizia il nostro percorso di avvicinamento alla candidatura di Malegno a “Città Amica dei bambini”, progetto promosso dall’Unicef Italia su tutto il territorio nazionale. L’idea è nata curiosando i criteri per l’assegnazione del riconoscimento: ci siamo accorti fin da subito che Malegno ha molte carte in regola per poter diventare una Città Amica. 

Dovesse esserci riconosciuto, sarà il solito “pezzo di carta”? Per noi no! Sarà un modo per non vanificare gli sforzi e l’impegno fin qui profusi per i minori e le famiglie e al tempo stesso ci fornirà uno stimolo per raggiungere degli obiettivi sempre più interessanti. Sarebbe bello un domani, che si parlasse di Malegno non solo come Comune virtuoso, ma anche come Città Amica dei Bambini … che poi, se ci pensate, non è virtuoso colui che dedica del suo tempo (fisico o mentale) per il bene dei più piccoli?! Il nostro tavolo di ragionamento con l’Unicef Italia si è appena aperto; vi terremo aggiornati su questo ma anche su altre iniziative e servizi per i #bambinialcentro! 

Dario Pezzoni

#Fudinevive - Nuova linfa al vecchio maglio grazie al lavoro dei giovani

Manifattura digitale, stampanti 3D, fablab… di che cosa stiamo parlando? Grazie ad un bando di Regione Lombardia (che il Comune di Malegno ha vinto in primavera) ci è stato possibile scoprirlo dal vivo, raggiungendo due obiettivi ambiziosi: dare nuova vita al nostro Museo Le Fudine e formare 4 giovani all’utilizzo di queste tecnologie. 

 Il risultato? Un maglio in miniatura, costruito con materiali che permetteranno anche ai più piccini di testare tecniche di fusione e forgiatura in totale sicurezza. Un progetto pensato e realizzato dai ragazzi con il fablab milanese OpenDot, la manifattura della Falegnameria Agostini e il supporto del Distretto Culturale di Valle Camonica (che ha subito recepito l’importanza del progetto e messo in gioco la rete di Segno Artigiano). Un lavoro di squadra insomma… 

Ed è un vero team quello che si è creato negli ultimi mesi e che ha condiviso il periodo di formazione estiva nella torrida Milano: Igli Refati (classe 1989), Martina Laini (1993), Martina Merigo (1994) e Marta Arrigoni (quest’ultima di soli 11 anni)! Quattro ragazzi con un sogno, selezionati grazie alla call lanciata all’inizio di giugno, cui hanno presentato domanda oltre 15 persone; scegliere non è stato per nulla semplice, proprio per via della qualità delle domande. 

Se a divertirsi saranno soprattutto i bambini che da ora in avanti visiteranno il museo e si cimenteranno nell’utilizzo del nuovo piccolo maglio, non escludiamo che anche gli adulti vorranno “fare la fila” per provare l’emozione di vedere un simil-metallo liquefarsi e riplasmarlo in qualche cosa di nuovo… Libero sfogo alla fantasia insomma, ma soprattutto ad un’abbondante dose di creatività, come quella messa in campo dai nostri quattro ragazzi, che per primi si sono cimentati nello sperimentare l’”intrattenimento educativo”, “imparando ad imparare”. 

Il progetto è stato raccontato passo passo sia sui social (del Comune di Malegno e di OpenDot), che sul neonato blog “Un’infanzia malegnese” (https://uninfanziamalegnese. wordpress.com), dove vi invitiamo ad andare a riscoprire tutte le affascinanti tappe di quest’avventura! Ma l’invito più importante resta sicuramente quello di varcare di nuovo il portone delle vecchie fucine, per ritrovare la ferrarezza di un tempo mischiata all’innovazione di un progetto entusiasmante, che contribuirà a ridare vita ad un luogo tanto importante della storia della nostra comunità. 

Sandra Simonetti

Gem

Raccolgo con piacere l’invito della redazione de “il Mosaico” a scrivere un piccolo resoconto delle attività del GEM nel 2018. Un anno intenso e ricco di soddisfazioni, la buona partecipazione della gente ripaga ampiamente tutte le ore spese “gratuitamente” dai nostri volontari per l’organizzazione delle uscite e iniziative. Una decina le gite organizzate: siamo partiti a Gennaio con una classico per il nostro gruppo ovvero il Mortirolo con sci e ciaspole per terminare con la bellissima giornata a spasso sui monti di Berzo accompagnati (e ospitati a pranzo...) dal gruppo “amici di San Glisente”. In mezzo tante altrettanto belle uscite: dalle più “locali” come il Piz Tri, la cima Barbignaga, le bocchette di Val Massa e la 2 giorni sulla nostra Concarena (con ascesa al monte Ezendola, al cimon della Bagozza e dopo il pernottamento al bivacco val Baione la cima Bacchetta e il monte Vaccio) alla non vicinissima ma affascinante cima di Lemma in provincia di Sondrio. L’unica grossa delusione della stagione è stata dover rinunciare, causa maltempo, alla gita alle Pale di San Martino sulle dolomiti ma purtroppo (o per fortuna…) al tempo non si comanda e soprattutto in montagna è meglio non sfidarlo! Vedremo comunque di metterla in calendario per il prossimo anno. Due giorni da incorniciare sono invece stati quelli passati sul ghiacciaio del gruppo Ortles/Cevedale culminati con l’ascesa di quest’ultimo. Arrivare in 25 persone ai 3769 mt della cima è stata un’emozione indescrivibile. Un grosso ringraziamento va ai nostri soci più esperti che hanno messo a disposizione, oltre che a tanta pazienza, le loro conoscenze in fatto di sicurezza, senza di loro gite come queste sarebbero impensabili. Uscite su un ghiacciaio senza le dovute precauzioni metterebbero in pericolo anche le persone più preparate fisicamente, purtroppo non sempre i “frequentatori” della montagna hanno ben chiaro questo punto. 

Ad inizio Giugno come di consuetudine si è svolta la festa alla baita della Società che ha visto un buon numero di partecipanti, cosa che ci fa ovviamente piacere ma la cosa che ci ha dato maggior soddisfazione è vedere che l’utilizzo durante il resto dell’anno è aumentato rispetto al passato, diversi gruppi di ragazzi hanno scelto la Baita per trascorrere qualche giorno diverso dal solito, anche se (per la serie “non siamo mai contenti”) nessuno di questi ragazzi era di Malegno, il dato rimane comunque positivo. La speranza di chi periodicamente si impegna nei lavori di manutenzione, che non sono pochi, è quella di vederla aperta il più possibile. Speriamo quindi che per il prossimo anno anche i nostri compaesani si ricordino della possibilità di usufruire della baita che come si capisce dal suo nome è di tutti e a disposizione di tutti! 

Ottima la riuscita della seconda edizione della “Valle Camonica vertical-750 in condotta” da noi organizzata insieme agli amici dell’atletica CI.MA. Solo un anno fa, pensare di avere più di 200 iscritti e tra questi atleti di livello internazionale sembrava impensabile, ma con un po’di collaborazione e impegno davvero tutto è possibile. Sulle pagine di questo giornale troverete un articolo dedicato alla gara quindi non mi dilungo ulteriormente. Il 2018 si è concluso oltre che con la serata del 29 novembre quando il grande Manolo è venuto a presentarci il suo ultimo libro e abbiamo ammirato le imprese dei “nostri” mitici climbers Bernardo “Berni” Rivadossi e Luca Bana, con la consueta fiaccolata di S. Andrea giunta alla 14° edizione. 

In chiusura ricordo di seguirci sulla nostra pagina facebook “GEM Malegno” per essere aggiornati su tutte le nostre iniziative e con l’invito a tutti e tutte, giovani e non giovani che avessero nuove idee, critiche, voglia di darci una mano o solamente di conoscerci di passare a trovarci il venerdì sera dalle 20,30 nella nostra sede in piazza Padre Zaccaria Casari.

Buon 2019 a tutti e W il GEM!!!

7(50) IN CONDOTTA: BUONA LA SECONDA

220 iscritti, 200 partecipanti, 2975 gradini ufficiali (2850 effettivi dopo l’insabbiamento di alcuni gradini), ovvero più di 570000 gradini calpestati, 750 metri di dislivello che moltiplicati per gli atleti fanno 150000 metri ovvero 150 km (in pratica sommando tutte le salite si arriva a quasi 17 volte l’Everest partendo dal mare), più di 200 litri di sudore persi durante l’ascensione, più di 60 persone dell’organizzazione il giorno della gara, 38 riunioni ufficiali in cui si sono consumati almeno 300 litri di birra, 2332 km di distanza tra Malegno e l’abitazione del concorrente più lontano, 37 esclamazioni “ma chi me l’ha fatto fare?”, 29 “mai vista una cosa simile”, 22 “perché mi sono iscritto”, 1 “speriamo l’anno prossimo vadi meglio”, ecco questo è il riassunto in numeri della seconda e fortunata edizione della 7(50) in condotta – Vallecamonica Vertical. 

 Un successo insperato e fortemente gratificante per chi ha creduto e portato avanti un progetto che in partenza poteva sembrare solo una goliardata, ma che invece si è trasformato in una manifestazione che ha portato atleti provenienti da un po’ tutta Italia e non solo, a sfidarsi sui terribili gradini della condotta Enelgreen di Malegno. Atleti della domenica, ma anche atleti di importanza nazionale ed internazionale. La buona riuscita è da condividere con tutti coloro che hanno aiutato in questa magnifica impresa: dagli sponsor assolutamente essenziali per allestire una gara così complessa, agli enti che ci hanno supportato, dai volontari sempre disponibili ed efficienti per garantire sicurezza e operatività, al pubblico che è accorso numeroso (ma ci aspettiamo che l’anno prossimo diventi ancora più numeroso e chiassoso), agli atleti ovvero i veri protagonisti di questa giornata di agonismo e di gioia. 

E così anche quest’anno il 1 settembre è stata una festa dello sport, iniziata già la mattina con i bikers della downhill, che hanno approfittato di un sentiero sistemato apposta per l’occasione, per lanciarsi in discesa dalla sommità del monte Guna fino alla centrale. E mentre i biker scendevano dai pericolosi e temibili tornanti del tracciato, un encomiabile Mirko Bressanelli (atleta disabile della Polisportiva Disabili Valcamonica) iniziava la sua prova in solitaria dimostrando che i limiti fisici non sono nulla se c’è una determinazione speciale. 

Poi è stata la volta della “Baby-Vertical”, ovvero una ascensione ridotta (circa 300 gradini) dedicata ai bambini che hanno avuto l’occasione di fingersi un po’ grandi atleti e di affrontare la terribile ascesa come i loro idoli. Anche qua si è avuta un buona partecipazione nonostante il tempo incerto. 

Tutto questo avveniva mentre i protagonisti della 7(50) in condotta affluivano alla centrale idroelettrica per registrarsi e ritirare il pacco gara. La gara, vera e propria è iniziata alle 13.00 in punto con la partenza della prima atleta donna, una simpaticissima Isabella Calidonna, proveniente da Roma, solo per noi. E lei è un po’ l’emblema dell’atleta tipo, senza aspirazioni di vittoria, ma che si è voluta mettere in gioco in questa sfida, cercando di domare la scalinata in cerca di una nuova ed emozionante avventura. 

A seguirla tante altre donne e poi gli uomini, tutti a distanza di 45 secondi l’un l’altro. Nel frattempo, alla partenza, lo speaker ufficiale dell’evento, presentava ogni concorrente e venivano aggiornati in tempo reale i passaggi di ogni singolo atleta . 

E poi alle 15.39 è stata l’ora della partenza dei Big (12 donne e 14 uomini) che si sono sfidati in questa durissima gara. Atleti tutti di un certo livello, che risultano tra le prime posizioni sia nelle gare nazionali che internazionali. La gara femminile è stata vinta da una fantastica Sarah McCormack (3° nella classifica mondiale 2018 di corsa in montagna). L’Irlandese ha fermato il cronometro su un eccezionale 27’11”75, undici secondi meglio dell’azzurra Camilla Magliano, atleta piemontese che dopo un difficile inizio di stagione sta via via ritrovando lo smalto dei giorni migliori che le hanno consentito l’anno scorso di diventare campionessa italiana della Eolo Vertical Cup. La medaglia di bronzo è stata infilata al collo della valtellinese Elisa Compagnoni, altro atleta fortissima che si è trovata molto a suo agio sui gradini della condotta malegnese. 

 In campo maschile si è imposto l’orobico della Valle di Scalve, Pietro Lenzi, bravo nel mettere in fila il camuno di Berzo Demo, in forza all’Us Malonno, Roberto Baccanelli, mentre il terzo gradino è stato conquistato dal lecchese, ormai camuno d’adozione, capitano dell’U.S. Malonno Emanuele Manzi. 23’35”75 il tempo fatto registrare da Pietro Lenzi, venti secondi in meno di quelli fatti segnare da Baccanelli. 41 secondi è stato il distacco del nazionale Manzi.

Nella centrale Enel Green Power sono avvenute poi le premiazioni di tutte le categorie e si è dato il via alla festa finale, culminata col pasta party accompagnato dal concerto dei LigaVisione, che ha intrattenuto atleti, familiari, pubblico ed altri per tutta la notte. 

È stato un grande successo, da cui vogliamo ripartire per poter dare uno spettacolo ancora maggiore per l’anno prossimo. Quindi non prendete appuntamenti per settembre che c’è una 7(50) in condotta che vi aspetta.

Atletica Cima

Servono generose disponibilità

Un altro anno volge al termine… Ci prepariamo a celebrare il rito delle prossime festività con spirito di gioia e condivisione, di disponibilità e speranza. Il Natale che si rinnova, porta con sé le turbolenze di un mondo in difficoltà, causata dal terrorismo, dalla carenza di lavoro, da un’umanità corrotta, volgare e menefreghista.

Anche se questa crisi sta colpendo soprattutto le fasce più deboli, anche se le istituzioni non riescono più a rispondere ai bisogni ed a garantire i diritti fondamentali alle persone, noi crediamo come Centro Anziani di Malegno, che sia un’occasione per delineare un futuro più sostenibile e giusto. 

Quindi ci impegniamo a difendere i diritti degli anziani, ci impegniamo ad essere i primi testimoni di trasparenza nel corretto utilizzo delle risorse, ci impegniamo a comunicare sempre chi siamo e cosa facciamo, ci impegniamo a collaborare con tutte le Associazioni e con l’Amministrazione comunale, ci impegniamo ad attivare percorsi collaborativi per costruire filiere di solidarietà e di amicizia. 

In cambio chiediamo rispetto e stima per l’anziano affinché egli sia al centro dell’attenzione e non un rifiuto, affinché si recepisca che l’anziano è una risorsa e non un peso. Una società che non valorizza i nonni, è una società senza futuro…loro hanno bisogno di cure, di tempo, di attenzione. Ma credo che questo Natale porti con sé anche i valori più prossimi del nostro impegno di volontari, delle nostre fatiche di genitori e della grande volontà di operatori del sociale. L’auspicio vero e sincero deriva dalla percezione che questi valori giungano a tutti e si traducano in quotidiana virtù. In modi di essere e di fare… 

Soprattutto nella capacità di leggere i bisogni, di accogliere le richieste di aiuto e di accompagnarsi a soluzioni di condivisione e reciproco rispetto.

L’anno associativo che si conclude, ricco di impegni e di progetti, porta con sé la stagione dei rinnovi elettorali. Non vorremmo ripetere il solito e stanco ritornello, col consueto invito al rinnovamento ma, convintamente, crediamo che l’Associazione per poter continuare a garantire pari impegno, capacità e risultati debba poter contare su un ricambio e un apporto nuovo e vigoroso di Dirigenti attenti, aperti al nuovo e al cambiamento, in grado di seguire alcune norme statutarie che prescrivono il necessario coinvolgimento dell’anziano e del disabile. 

È un impegno forte che ho ereditato e lascio in successione a chi vorrà condividere le sorti di un’Associazione votata all’aiuto, al rispetto della persona indigente. Per questo serve l’apporto e il contributo di ogni componente associativo, di ogni età, delle diverse professionalità e capacità ma soprattutto dalle più generose disponibilità per ogni incarico. 

Con umiltà e determinazione… 

Ho scritto diversi articoli per questo bellissimo opuscolo de “Il Mosaico”. Forse sarà l’ultimo e…vi assicuro che faccio fatica nel comporre le riflessioni perché, con la commozione che mi tortura, ho l’impressione di dover scalare una montagna. Probabilmente nei sentimenti e negli affetti, anche il cuore ha le sue difficoltà. I pensieri vengono disturbati in base alle tempeste che affliggono il nostro vivere… 

Grazie agli amici volontari di Avam che mi hanno fatto apprezzare: persone, iniziative, manifestazioni e servizi che il Centro offre alla comunità, siete stati i miei insegnanti e consiglieri quindi, grazie ancora per avermi fatto diventare un adulto migliore. Mi avete insegnato a parlare della vita ed a capire la vita degli altri…diversa per età e per condizione, di conseguenza ad apprezzarle e stimarle queste persone, perché in loro ho trovato tutto il bene ed il bello che potenzialmente hanno dentro. 

Mi avete aiutato a capire che le scelte “costano”, le scelte comportano delle rinunce…e la mia vita è stata piena di rinunce, ma nel contempo ho inseguito e raggiunto alcuni obiettivi che mi hanno suggerito di guardarmi dentro…ascoltare il lato migliore delle parole…raccogliere le energie e “regalarle” per una mission volontaria e… vivere convinto di fare del bene… A tutti voi e alle vostre famiglie, giunga il saluto e l’augurio più sincero, nella consapevolezza che, insieme, si possono fare progetti e percorsi, costruire ponti di condivisione che sappiano rendere a tutti serenità e gioia… 

Viatico alla speranza del Natale… 

Luigi Baffelli

Protezione civile: bilancio 2018

Un 2018 caratterizzato dalla lotta agli incendi boschivi e al monitoraggio dei rischi idro-geologici sul nostro territorio. 

In primis i consueti weekend dedicati alla prevenzione incendi conclusi con la maxi esercitazione svoltasi in località Mola di Edolo, sotto il controllo della Comunità Montana. 

Due esercitazioni interne hanno reso chiaro il livello di competenza e le lacune che le squadre ne sono in possesso. 

La prima riguardante il rischio idrogeologico prevedeva una simulazione dell’esondazione del torrente Arca, riprendendo l’alluvione del 1960. La messa in sicurezza delle abitazioni sottostanti, creando per la popolazione passaggi sicuri destinati a punti di raccolta. 

Nel secondo caso si è affrontato l’aspetto dell’antincendio boschivo simulando una serie di incendi presso la località Pratolungo. Coinvolgendo i gruppi di Breno, Cividate Camuno, Piancogno, Lozio e GICoM si è svolta nella totale cooperazione con risultati soddisfacenti. 

L’acquisto del terzo mezzo PickUp ha risolto il problema legato al trasporto del personale e/o materiale verso i luoghi delle emergenze. 

Nei giorni a fine ottobre le copiose precipitazioni hanno innalzato il livello del fiume Oglio impegnando le squadre di protezione civile in un costante monitoraggio delle zone maggiormente sensibili. 

Nonostante il delicato territorio malegnese, il bilancio dei danni è praticamente pari a zero. Come ogni anno inoltre l’associazione ha mantenuto la presenza nelle manifestazioni comunali e intercomunali sempre in stretta cooperazione della Polizia Locale. 

Molte iniziative e proposte ci aspettano nel 2019 da affrontare con entusiasmo, certi del sostegno delle istituzioni e della popolazione. 

Ricordiamo che tutti i ragazzi e le ragazze (dai 16 anni in poi) sono i benvenuti: la Protezione Civile di Malegno vi aspetta! 

Gruppo Volontari Protezione Civile Malegno

E20 in paese

Anche per l’associazione E20 é giunto il tempo di tirare le somme di un anno di manifestazioni. Bisogna sicuramente dire che l’impegno nell’ideare gli eventi è stato molto intenso, proponendo nuovi format e nuove collocazioni temporali con l’intento di migliorare gli eventi stessi. 

Dopo questo quinquennio di impegno per animare il nostro piccolo borgo, è giusto che per il futuro entrino in campo nuove forze, con idee fresche e giovani. L’invito è rivolto a tutti coloro che hanno voglia di entrare in un gruppo dinamico e ricco di soddisfazioni. 

Notte Bianca: la scelta di anticipare al pomeriggio l’inizio della manifestazione è stata gradita dal pubblico, soprattutto delle famiglie, che hanno invaso la Via Lanico e visitato i negozi e le attività proposte del centro commerciale Naturale. Purtroppo la serata si è stata parzialmente rovinata con l’arrivo della pioggia. 

De gustibus “Festa del Raccolto”: a causa delle avverse condizioni meteo , la manifestazione è stata annullata, con l’impegno di recuperare alcuni degli eventi in programma. 

Tartufolio: arrivata alla terza edizione, la Sagra del tartufo e dell’olio di Vallecamonica richiama tanti appassionati. Eventi, convegni e degustazioni ne fanno da padrona. Recuperati: la premiazione del miglior vino di Malegno-Cividate, la degustazione del pane nero e l’assaggio del vino Mites. 

S.Andrea: appena conclusa, la festa patronale ha raccolto proposte dal mondo civile e parrocchiale che si sono fuse e intrecciate in una bella armonia comunitaria. Pedena Rock: “il secondo album è sempre il più difficile, nella carriera di un’artista”: uno dei tanti luoghi comuni citati da Caparezza in un suo celebre pezzo, ma anche la perfetta descrizione della seconda edizione di Pedena Rock. Non che sia stata una passeggiata nemmeno la prima e non che quest’anno ci aspettassimo filasse via tutto liscio, soprattutto avendo come obbiettivo quello di alzare un poco l’asticella, ma dopo la scorpacciata di buona sorte e successi che avevano caratterizzato il nostro esordio, ci siamo infatti dovuti scontrare con numerosi imprevisti e difficoltà che hanno messo a dura prova la tenuta psicofisica dell’organizzazione. 

La complessità nel reperire nuove teste pensanti e braccia rubate all’agricoltura, indispensabili per una buona pianificazione e per la messa in pratica delle idee, è infatti un oggettivo handicap col quale, non solo il nostro gruppo e non solo nel nostro ridente paesello, ci si deve troppo spesso confrontare e diventa così difficile attuare il necessario ricambio generazionale che servirebbe a portare nuova linfa e nuovi stimoli. 

Questo ha significato che fino a partire dalla primavera, quando abbiamo introdotto la novità di Not(t)e al Museo (una serata di musica all’interno delle fudine), ci si sia dovuti arrabattare per trovare energie e soluzioni, in più, come se non bastasse, arrivati alla settimana clou precedente l’evento del 4 Agosto, Giove pluvio ha iniziato a minacciarci con tuoni e saette! 

Come recita un altro celebre luogo comune infatti, al tempo (ma anche alle donne e un’altra cosa che non nominiamo…) non si comanda, così abbiamo dovuto tener costantemente monitorata la situazione rimanendo collegati a ogni tipo di meteo, decidendo poi di sfidare la sorte, pur consci del fatto che sarebbe bastato un temporale estivo ad affondare i nostri sogni e le nostre finanze. 

Alla fine, visto che (sempre per restare nel campo delle ovvietà) la fortuna aiuta gli audaci, la pioggia copiosa ci ha fatto visita solo al termine dei concerti, così seppur con qualche patema siamo riusciti a portare a termine la nostra maratona musicale, con gli avventori rimasti anche dopo lo scroscio che hanno danzato sotto la pioggia e nel fango fino a notte inoltrata, restituendoci con la loro gioia tutto quello che durante l’anno avevamo investito in termini di sforzi fisici e mentali. 

L’ottima affluenza di pubblico e la buona riuscita complessiva ci “obbliga” quindi ad alzare nuovamente il tiro e cercare di migliorare ancora, pur consci del fatto che per far questo abbiamo bisogno di altri giovani sportivi (ma anche volenterosi…) e che la burocrazia ci complicherà ulteriormente i piani. L’appuntamento con la musica, il divertimento e la condivisione di Pedena Rock è quindi rinnovato anche per l’anno prossimo!

Nuova isola, finalmente ci siamo!!!

Dopo anni di burocrazia, permessi speciali, gare d’appalto, documenti propedeutici necessari e lavori di cantiere apre le porte la nuova isola ecologica a servizio dei comuni di Malegno e Cividate Camuno. 

In questi giorni stanno infatti terminando i lavori di sistemazione, ampliamento e modernizzazione dell’attuale isola di Cividate Camuno, appaltati dall’Unione dei comuni “Antichi Borghi” (titolare del servizio di igiene urbana); finanziati con avanzi di amministrazione dei due comuni e contributo della Provincia di Brescia. 

Dall’1 gennaio 2019 quindi sarà possibile anche per i cittadini di Malegno accedervi avendo un servizio più ampio e snello rispetto all’isola attuale che verrà dismessa migliorando l’area circostante. Tutti i residenti e iscritti al ruolo dei due comuni potranno accedervi senza passare dal comune per l’autorizzazione, ma semplicemente presentandosi all’ingresso muniti di CRS o tessera sanitaria. 

L’isola, collocata nei pressi del campo sportivo del comune di Cividate sarà dotata di pesa all’ingresso per una contabilizzazione puntuale dei rifiuti tra i due comuni lasciando invariati i rispettivi costi di smaltimento e gestione.

Ci sarà un servizio più accessibile, in quanto aumenteranno le ore di apertura. 

Avremo un aumento delle tipologie di rifiuto che possono essere conferite con le limitazioni in quantità previste, tra i quali: 

  • rifiuti urbani ingombranti quali materassi, divani, moquette, linoleum ecc. 
  • legno e mobili o imballaggi in legno quali cassette, bancali, lastre, serramenti ecc. 

N.B.: i mobili particolarmente voluminosi devono essere smontati o ridotti di volume e privi di componenti costituiti da materiali diversi (specchi, vetri, metalli, plastica);non possono essere conferiti con il legno i tronchi ed i rami di alberi; 

  • rottame ferroso quale reti, stendibiancheria, biciclette, pentolame, mobiletti metallici, attrezzi ecc. 

N.B.: i beni ed i prodotti costituiti da più materiali devono, ove possibile, essere smontati e suddivisi (es. sedie in legno e metallo ecc.); non possono essere conferiti con il rottame ferroso ciclomotori, motori di autoveicoli, parti meccaniche con oli lubrificanti, filtri dell’olio, imballaggi metallici sporchi di sostanze liquide e prodotti chimici, residui di lavorazione dei metalli quali trucioli, polveri ecc. 

  • cartone da imballaggio e carta 

N.B.: non devono essere conferiti prodotti in carta accoppiata ad altri materiali quali carta plastificata, tappezzeria e devono essere separati i componenti diversi quali le parti metalliche dei faldoni, le cartellette in plastica, ecc. 

  • imballaggi in vetro 
  • macerie, ed altri materiali inerti quali cemento, gesso, vasi in cemento o terracotta, sassi, lavandini ed altri sanitari in ceramica 

N.B.: non devono essere inseriti pannelli in cartongesso, eternit, sacchi in plastica o carta, vasi in plastica, rubinetteria, tubi in plastica o metallo, cavi elettrici, stipiti ed altri rifiuti da demolizione; è consentito il conferimento di modeste quantità ed in modo occasionale riferite a piccoli interventi di manutenzione svolti direttamente dall’Utenza domestica nella propria abitazione; 

  • plastica e imballaggi in plastica 
  • scarti di giardinaggio quali rami, potature, erba, piante orticole e ornamentali, foglie derivanti dall’ordinaria manutenzione del giardino 

N.B.: non possono essere conferiti frutta e verdura avariata che devono essere messi con la frazione umida dei rifiuti domestici, sassi, ceppi di alberi, tronchi, vasi di terracotta o plastica, sacchi di plastica, pali tutori in plastica o metallo ed altri rifiuti non comportabili; i rami non devono superare la lunghezza di 1,5 m; le imprese specifiche del settore, potranno accedere al centro di raccolta solo per lo smaltimento del verde raccolto da lavori svolti presso privati cittadini e sul territorio dei Comuni di Cividate e Malegno e muniti di autorizzazione da parte del soggetto a conferire per proprio conto. 

  • oli e grassi vegetali ed animali 

 N.B.: devono essere conferiti senza residui di cibo 

  • componenti elettronici 
  • televisori e video
  • frigoriferi, frigocongelatori, condizionatori 

N.B.: occorre garantire, durante il trasporto ed il conferimento, l’integrità del circuito refrigerante; non sono ammessi frigoriferi e banchi refrigerati di attività commerciali con dimensioni superiori ad un normale frigorifero domestico; 

  • accumulatori al piombo (batterie di autoveicoli) 

N.B.: devono essere conferite sigillate al fine di evitare la dispersione dell’acido solforico contenuto 

  • oli minerali 

N.B.: è ammesso il conferimento in quantità modesta ed occasionalmente; 

  • lampade al neon 

N.B.: deve essere prestata attenzione durante il trasporto affinché le lampade non si rompano 

  • pneumatici


Nuovi orari di apertura 

Martedì dalle 13 alle 17 

 Giovedì dalle 8 alle 12 

 Sabato dalle 8 alle 12 


Ringraziamo l’amministrazione del Comune di Cividate Camuno per aver dimostrato sensibilità e collaborazione sul tema finalizzata a una gestione del servizio associata come prevede la norma finalizzata all’ottimizzazione dei costi.

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento
11 dicembre 2023